Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 28/6/2009 alle 08:38

Ricevo da Viggiù una nota di Giuliana Andreoli che pubblico volentieri

La Valle della Bevera, nella Provincia di Varese, occupa la parte nord est del bacino del fiume Olona che qui nasce. All’interno della Valle si estendono depositi quaternari superficiali che rappresentano un’idrostruttura contenente una circolazione idrica per falde sovrapposte che alimentano i torrenti e le sorgenti. Si tratta di una specie di immensa spugna naturale. A valle della Bevera vi sono pozzi e sorgenti che attingono l’acqua per un bacino davvero importante: oltre il 60% delle acque di Varese, e di circa 18 comuni idricamente interconnessi. Aspem, uno degli enti gestori, definisce la fonte della Bevera come la fonte più importante di Varese dalla quale preleva 230-250 l/sec da 4 sorgenti e 6 pozzi. Per il suo alto pregio botanico, faunistico e paesaggistico, la parte Nord della Bevera fa parte del progetto Comunitario “Convenzione alpina”.
Subito a monte, troviamo il massiccio Orsa-Pravello, una zona boscosa e incontaminata, definita  dalla Regione Lombardia un’area di particolare rilevanza ambientale. In questi anni all’interno della Valle sono stati sotterrati e stoccati quantitativi ingenti di materiali altamente tossici come arsenico, nichel, cromo e altri metalli pesanti, amianto crisotilo, eternit e catrame sia liquido che solido e reflui industriali. Per quanto riguarda il rischio sulla qualità delle acque gli inquinanti che preoccupano maggiormente, al momento, sono l’arsenico, il nichel, il cromo,  altri metalli pesanti e il naftalene. Queste sostanze provocano intossicazioni e possono generare malattie gravi tra cui tumori, problemi a livello renale, epatico, neurologici, del derma. I metalli pesanti sono assorbiti più facilmente dagli organismi in crescita con rischi maggiori nella fase dello sviluppo embrionale e nei bambini. Per quanto riguarda il rischio sulla qualità dell’aria i problemi riguardano l’amianto crisotilo e l’eternit che provocano asbestosi, mesoteliomi, malattie polmonari a chi dovesse respirare queste sottilissime fibre.
Gli attacchi alla Valle, in questi anni, sono stati davvero eccessivi, più di quanto non si sia disposti ad ammettere e più di quanto anche una zona di minor pregio potrebbe sostenere.
Penso che occorra prendere coscienza che se non si tutela la valle, nei prossimi anni si dovranno affrontare progressivamente costi economici sempre più rilevanti per bonifiche, depurazione, salute, sociali, e affrontare emergenze idriche sempre più serie.
Penso che in questo momento occorra prendere definitivamente coscienza che la frammentazione del territorio lo rende sempre più fragile e che la priorità della Bevera sia la tutela dell’acqua.
In questo momento  il Sud dell’Italia sta soffrendo profondamente per le conseguenze di tutte le discariche abusive che si estendono in tanti territori.
Gli occhi delle madri dei bimbi malti “d’inquinamento” debbano essere un monito per tutti noi: dobbiamo lottare ora, prima che sia tardi.
Dobbiamo prenderci cura della  nostra Valle e non lasciarla nelle mani di pirati senza scrupoli che non solo inquinano le nostre acque e portano via le nostre risorse ma le sostituiscono con materiali altamente inquinanti.
Sono sicura che in questo momento si siano create tutte le condizione per  poter tutelare  seriamente la Bevera e che  Comuni Provincia, Regione stiano prendendo coscienza della sua insostituibilità e sapranno tutelarla per noi tutti e per le generazioni future.

Categoria: Idee e proposte
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