Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 4/7/2009 alle 07:54

La fonte Aspem della Bevera comprende 6 pozzi e un fronte sorgentizio con una capacità di 200 l/s. Il fatto che sia immersa nel verde, che si trovi in un territorio che si pensa incontaminato, dove il terreno possiede una grande capacità drenante, e dove è assente urbanizzazione e cementificazione hanno fatto sì che risulti la fonte acquifera più importante di Varese. Negli anni ’80, per evitare abusi edilizi, Aspem ha acquistato parte dei terreni della zona con l’obbiettivo di preservare l’ambiente, di evitare l’impoverimento delle falde e di evitare di mettere a rischio di inquinamento le fonti. Nel 1996, con lo stesso spirito di tutela, è stato commissionato un importante studio. La problematica affrontata è stata quella della conoscenza e della gestione della vegetazione dell’area della Bevera allo scopo di dare alcune indicazioni necessarie per il miglioramento e la conservazione di questo bene. Nello studio si ricorda tra l’altro che l’importanza della vegetazione è riconosciuta sia dalla Comunità Internazionale che da quella Euopea e che all’interno degli ecosistemi forestali si sviluppano processi ecologici complessi ed unici. A livello comunitario la parte nord della Bevera rientra nel progetto:”Convenzione alpina” (Groupe d’Etude Systeme d’observation des Alpes, 1994): perciò si raccomanda che la pianificazione tenga in particolare attenzione i rischi per l’ambiente mediante l’identificazione e la valutazione complessiva delle esigenze di utilizzo e di sviluppo del suolo. Ma i metalli pesanti, i reflui industriali, il catrame, l’amianto sono davvero i migliori fertilizzanti possibili per la vegetazione della Bevera? Consumare le risorse fino all’ultima briciola fa parte dello sviluppo durevole? Inquinare in modo indiscriminato i terreni e quindi le falde significa gestire il territorio? In questo blog abbiamo lanciato più volte l’allarme sui rifiuti criminalmente scaricati nella zona. Dobbiamo lottare contro i predatori del bene comune e lavorare su più livelli: cittadini, Comuni, Provincia, Regione. Dobbiamo lavorare assieme, perché la responsabilità è comune. Dobbiamo farcela: in gioco c’è la nostra acqua, la nostra salute, la nostra vita.

Categoria: Lombardia
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