inserito il 15/7/2009 alle 12:23
135 miliardi di euro sono molto più che una fortuna. Rappresentano l’1 per cento del PIL americano, abbastanza per comprare la Repubblica Ceca. Una cifra che giornalisticamente si definirebbe astronomica. Ebbene forse a qualcuno sarà capitato di leggere anche su Varesenews che il 3 giugno scorso a Chiasso sono stati fermati due giapponesi che trasportavano in una valigetta buoni del tesoro USA del valore di 135 miliardi di dollari. Subito dopo il silenzio. Si sa che i bond sono stati sequestrati, ma che i due giapponesi sono stati rilasciati. Si sa che la FED ha negato l’autenticità dei titoli, ma si sa anche che nessun americano si è precipitato in Italia per controllare. Si sa che gli esperti dicono che l’incauto sequestro avvenuto ad opera della Guardia di Finanza si pone nei tentativi che l’economia USA va facendo per ridurre il proprio debito. Ma si sa anche che quei giapponesi avrebbero potuto utilizzare quella massa enorme di denaro “per far crollare le quotazioni del dollaro sul mercato internazionale”. Si sa che questo genere di operazioni (ma mai con queste cifre) sono state utilizzate per acquistare materiale nucleare. Qualche giornale americano ha parlato di interessi della mafia siciliana in collaborazione con banche statunitensi. A preoccupare più d’ogni altra cosa è il silenzio. Ma la crisi pagata ogni giorni da uomini e donne in carne e ossa non viene da continue manovre di speculazione finanziaria come questa? E il ministro Tremonti che fa rientrare i capitali fuggiti all’estero con tanto di condono tombale sta contro o piuttosto dalla parte dei giapponesi con valigetta che attraversano le frontiere? Categoria: Economia
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