Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 17/7/2009 alle 07:59

Ritengo importante diffondere l’informazione su una legge indecente approvata il 14 Luglio dal Consiglio Regionale della Lombardia con il voto contrario delle opposizioni

Il piano casa della Lombardia, che per un anno e mezzo consentirà di aumentare di un quinto le volumetrie degli edifici costruiti, dal 14 Luglio è legge. Nel feuilleton che era diventato questo provvedimento, non poteva mancare l'ultimo colpo di scena. Lo ha dispensato l'assessore al Territorio, il leghista Davide Boni, presentando una ventina di emendamenti. Mossa tattica, per far decadere gli oltre 200 emendamentì presentati dall'opposizione e riuscita solo in parte, perché un centinaio sono stati ripresentati come subemendamenti alle modifiche chieste dall'assessore. Nei parchi si potrà demolire e ricostruire in deroga ai piani di coordinamento degli stessi Anche nei centri storici, come pressocchè ovunque nel territorio lombardo, si potrà ampliare e ricostruire (+20% o 30% di volumetria) sostituendo gli edifici esistenti che non si adattano al contesto storico e architettonico. Fuori dai centri storici si potrà incrementare la volumetria esistente perfino del 3O%, se si useranno tecniche e materiali in grado diminuire di un terzo i consumi per il riscaldamento. Ma l'interessato che costruisce in più dovrà solo «dotarsi» della certificazione energetica, non sarà più obbligato a presentarla in Comune. Ancora, in caso di «congruo equipaggiamento arboreo» pari almeno a un quarto del lotto interessato, I'incremento di volumetria ammesso sarà del 35%. Si potranno convertire in residen­za i capannoni industriali e artigianali - non commerciali e terziari - per una quota pari alle volumetrie definite dagli indici residenziali del luogo. Infine, i quartieri di edilizia pubblica. Qui l'incremento mas­simo arriva al 40%. Potrà riguardare un complesso di edifici e non uno solo e potrà concretizzarsi in un palazzo nuovo di zecca. La volumetria potrà essere ceduta a operatori privati e la durata di applicazione della legge sarà di 24 mesi. I Comuni vedranno ridursi del 30% gli oneri di urbanizzazione ma dovranno fornire i servizi aggiuntivi per fogne acqua e rifiuti. Questa legge viene propagandata come la risposta lombarda alla crisi e alla domanda abitativa. Ma il suo contenuto nulla ha a che vedere con questi obiettivi. Si tratta infatti di un provvedimento che non si pone il problema dell’utilizzo del patrimonio immobiliare già esistente ed inutilizzato, a partire dall’enorme numero di case sfitte. Per di più, si tratta di una legge che non riguarda la difficile situazione di quanti vivono sulla loro pelle la crisi: quelli che fanno già fatica ad arrivare a fine mese, pagare l’affitto o il mutuo e che, molto probabilmente, non sono nelle condizioni di accedere ai benefici di questa legge. Noi la consideriamo una vera cuccagna per chi vuole costruire in barba ai piani regolatori: una vera disgrazia per quanti il diritto alla casa non l’hanno visto mai!

 

Categoria: Lombardia
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