Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 23/7/2009 alle 08:39

Bisogna ammetterlo, il commento del ministro Scajola all’approvazione da parte del Senato del Ddl “Sviluppo”, contenente la parte relativa al nucleare, è il più azzeccato: “Sarà un affare” (Il Sole24Ore 10 luglio 2009). Per qualcuno lo sara’ certamente, per il paese nella sua globalità no. In queste poche righe pero’ non vorrei ripetere le ragioni per cui giudico economicamente e strategicamente errato tornare a investire miliardi di euro nello sviluppo dei reattori in Italia; vorrei invece evidenziare molte inesattezze comparse sulla stampa. Innanzitutto è notevole il commento di Emma Marcegaglia, sempre all’erta dove si fanno i suoi affari, convinta che l’atomo sia decisivo per raggiungere gli obiettivi di Kyoto (-6,5% di CO2 nel periodo 2008-2012). La posa della prima pietra della prima centrale nucleare italiana si svolgera’, secondo gli obiettivi di Scajola, nel 2013, pertanto di quale Kyoto sta parlando la presidente degli industriali italiani? La Stampa poi sottolinea che l’85% dell’energia è importata e “spesso da centrali nucleari”. In effetti importiamo la maggior parte di ENERGIA PRIMARIA anche perche’ in Italia non abbiamo gran giacimenti di petrolio, carbone e metano! Ma stiamo parlando di tutta l’energia primaria, mentre l’energia elettrica che importiamo e’ solo il 5%. (ed è l’unica per cui il nucleare può contribuire). Capitolo prezzo: ovunque l’ineffabile Ministro  ripete che in Italia l’energia costa cara (il 30% in piu’) e si tenta di convincere il normale cittadino che la sua bolletta della luce costera’ meno col nucleare. Bene, va detto che l’energia elettrica per i consumi medio-bassi (fascia in cui rientra la maggior parte delle famiglie italiane) è sempre stata conveniente rispetto al resto d’Europa. Va anche detto che del costo del Kwh, la produzione incide per poco piu’ del 60%, il resto è diviso su varie voci, fra cui la trasmissione, tasse, oneri vari tipo cip6 e oneri del vecchio nucleare. Per questi ultimi si sappia che continueremo per anni a pagare la dismissione delle vecchie centrali e il costo del futuro deposito per le scorie (stimato in 1,5 miliarid di euro) finira’ in bolletta. Pertanto proprio a causa del nucleare il costo della bolletta non calera’, questa e’ una delle poche certezze per il futuro. Infine, per non tediare troppo, un cenno alla competenza italiana nel campo nucleare. L’Ad di Enel Fulvio Conti sottolinea che “siamo pronti a partire” e ripete che Enel ha centrali atomiche in Spagna e Slovacchia, ma va detto che sono tipologie di centrali diverse dai reattori francesi che si dovrebbero costruire da noi (tecnologia statunitense in Spagna e sovietica in Slovacchia), e che il personale e’ di Slovenske Elektrarne e di Endesa che non si trasferira’ in Italia. Dibattiamo pure del nucleare, ma, per favore, rispettiamo il cittadino e non inculchiamogli pura ideologia: basterebbe rivolgersi a lui con dati alla mano e si capirebbe che la bufala nasconde solo un affare per pochi.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 1 commento -
PIENAMENTE D'ACCORDO. BISOGNA PUNTARE DI PIU' SUL SOLARE... FORNIRE PIU' INFORMAZIONE E PIU' INCENTIVI SUL TERMICO E TERMOVOLTAICO E SU TUTTE LE ALTRE FONTI DI PIU' RAPIDA REALIZZAZIONE E CON BASSO IMPATTO AMBIENTALE
Scritto da Dario Cambon il 23/7/2009 alle 09:18
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