Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 17/9/2009 alle 08:09

 
Gira quasi clandestino nelle sale cinematografiche (è passato anche a Varese) un film molto istruttivo e illuminante per capire cosa sta accadendo nell’Italia di Berlusconi. Si intitola Videocracy e ne consiglio la visione come atto di riflessione responsabile, senza accanimenti faziosi. Riguarda la nostra libertà e la nostra capacità di autodeterminazione nell’era delle TV private e commerciali, che si sono impadronite dei nostri sentimenti. Credo che, comunque si concluda questo ciclo lunghissimo della vita italiana, dovremo alla fine registrare il tentativo più massiccio e riuscito di scristianizzazione della società italiana mai avvenuto nella nostra storia. Non si tratta solo dello stile di vita del premier, delle sue «scostumatezze» e del «gaio libertinaggio», ma del commercio di corpi, di intelligenze, di volontà, femminili e maschili, che è parte integrante di un sistema di disvalori che opera e prevale da trent'anni. Il fondo anticristiano ossequiato dal clericalismo ateo che pensa alla religione come fattore di ordine e stabilità, si è dimenticato della pietà, dell’accoglienza e della terribile sofferenza dell’emigrazione, ancorandosi egoisticamente e semplicisticamente alle tasse e alla sicurezza.
Risulta allora del tutto normale che si tenti di risolvere il contrasto che è in corso con la profondità del messaggio evangelico, che non è solo patrimonio dei credenti, con contropartite di potere e vantaggi in favore del Vaticano, sul piano legislativo e normativo. La storia della TV commerciale raccontata da “Videocracy” ci spiega che il mondo dei media costruito dal padrone di Mediaset-presidente del Consiglio distrugge i valori che non si possono comprare e li sostituisce con l’apparire a tutti i costi, a qualunque prezzo.
Ma la partita che si è aperta adesso non riguarda la Chiesa in quanto istituzione, e neppure il solo mondo cattolico nel suo complesso, ma l'intera società italiana e la sua identità più profonda, che esce snaturata e irriconoscibile da trent'anni di dominio culturale e da quindici anni di egemonia politica del Cavaliere.

Categoria: Idee e proposte
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