Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 22/9/2009 alle 10:28

Sembrerà incredibile, ma a scrivere l’articolo apparso il 18 di Settembre sul Financial Times non è il leader di una organizzazione per la cooperazione internazionale, un esponente dei no global o un famigerato esponente della sinistra altermondialista che agita i sonni del povero Brunetta, ma il ministro degli esteri della Repubblica di Francia, Bernard Kouchner. Un membro cioè del governo moderato e liberista di Sarkozy, preoccupato della mancanza di regole del mondo finanziario, che ha bruciato immense risorse in questi anni e provocato la crisi più grave del dopoguerra. Kouchner, a nome del presidente francese, afferma che oggi più che mai è importante che la comunità internazionale approvi la Tobin Tax. Una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali che consentono ingenti guadagni agli speculatori e che dovrebbe scoraggiare lo spostamento di valuta a danno dell’economia reale, creando contemporaneamente un fondo a favore delle politiche per lo sradicamento della povertà.. Una vecchia proposta della società civile organizzata che si è affermata nei Forum Sociali Mondiali e che è stata sempre contrastata dai governi europei e irrisa dagli economisti conservatori. Il nostro Tremonti ha più volte sostenuto la “stupidità” di una tassa sulle transazioni e sui biglietti aerei internazionali, proprio quando varava invece il rientro senza pegno dei capitali esportati all’estero dagli evasori. Nell’articolo citato il ministro francese non si limita a dichiarare la propria convinta adesione alla proposta della Tobin Tax, ma espone un vero e proprio piano finanziario in cui si rende noto quanto produrrebbe la tassa e soprattutto quali altre nazioni abbiano mostrato interesse in questa direzione. In particolare anticipa le
importanti sedi di incontri mondiali in cui avanzerà decisamente tale progetto.
Essendosi esposto in questa maniera sarà difficile per Kouchner fare il gioco delle tre carte. Sarebbe davvero utile e democraticamente opportuno conoscere a questo proposito l’opinione dei nostri ministri degli esteri e dell’economia. Gli obiettivi del millennio, sbandierati propagandisticamente agli incontri del G8, attendono proposte che, come questa, possono rendere meno evanescente il raggiungimento della riduzione di molte forme di miseria entro il 2015.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: -
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)