Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 9/10/2009 alle 06:48

Oggi alle ore 9 dai Bastioni di Porta Venezia a Milano si avvia un grande corteo di metalmeccanici in sciopero per il contratto. Il mondo del lavoro riprende voce ed è un ottimo segnale per rispondere alla crisi con più e non meno giustizia. Molte le fabbriche in lotta non rassegnata, forti le reazioni ai licenziamenti, intensa la consultazione dei lavoratori sui loro diritti, sostenuta in particolare dalla FIOM che ha fatto della democrazia nei luoghi di lavoro la sua bandiera. Il corteo e lo sciopero lanciano il segnale di non scaricare  ancora una volta la crisi sui lavoratori e di voler combattere la deriva autoritaria del Governo e l’arroganza della Confindustria. La difesa del contratto collettivo di lavoro, l’incremento del potere d’acquisto dei salari, l’estensione delle coperture economiche come la cassa integrazione anche ai precari e alle piccole aziende, la salvaguardia del diritto inalienabile dei lavoratori di decidere col voto sulle piattaforme e sugli accordi attraverso referendum, sono obbiettivi di civiltà e non di parte. Perciò, essere anche “virtualmente” in piazza oggi è testimonianza di adesione ai principi che tengono insieme la nostra società e che richiamano i momenti migliori della nostra storia comune.   Nei giorni in cui è scomparso Gino Giugni sento ancora di più la necessità di difendere quella civiltà del lavoro che si sta dimenticando in nome di un corporativismo retrivo e su cui invece si deve contare per perseguire una società coesa e una democrazia compiuta.

Categoria: Lombardia
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