Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 21/10/2009 alle 08:09

Il 12 ottobre - in corrispondenza del 517° anniversario dell'inizio della colonizzazione europea nelle Americhe - si è celebrata in tutto in mondo - ed in particolare in America Latina, la Giornata Mondiale di Azione in Difesa della Madre Terra e contro la Mercificazione della Vita, lanciata dal movimento indigeno a Belem, durante il Forum Sociale Mondiale 2009 e fatta propria da tutte le realtà sociali presenti al Forum.  Partendo dal presupposto secondo cui la crisi finanziaria ed economica globale, come si legge nella convocazione «ha conseguenze devastanti sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo, tanto nel nord quanto nel sud, e anche e soprattutto sulla nostra casa comune, la Madre Terra», le organizzazioni di tutto il mondo hanno dato vita ad una agenda di appuntamenti con manifestazioni, azioni, cortei e sit-in che si sono svolte in moltissime città. E’ stata un’importante occasione per puntare nuovamente l’attenzione sulla crisi – che, ben lungi dall’essere solo economica e finanziaria è anche e soprattutto sociale, ambientale, climatica, alimentare e migratoria e può essere affrontata solo con uno sviluppo basato sul rispetto dell’ambiente e l’armonia tra tutti i viventi. La settimana è stata così articolata: il 12 ottobre sarà dedicato alla commemorazione del 517 anni dall’inizio della colonizzazione europea nelle Americhe e del genocidio indigeno da essa causato; il 13 l’attenzione è stata puntata sulla lotta per la giustizia climatica, il 15 sul rafforzamento del ruolo delle donne nei movimenti sociali e sul ripudio del debito estero, il 16 sulla sovranità alimentare, il 17 sulla povertà e il 18 si celebrerà la giornata di chiusura con centinaia di eventi decentrati in molti paesi. Da anni in America Latina e non solo i movimenti sociali e le organizzazioni ambientaliste stanno portando avanti una campagna internazionale per la restituzione del debito ecologico contratto dai paesi sviluppati nei confronti dei paesi del sud del mondo. Il debito di cui si parla non è solo finanziario ma anche e soprattutto ambientale: materie prime esportate a costi bassissimi, inquinamento, danni alla salute dei popoli, costi sociali dell’oppressione e dello sfruttamento durato cinque secoli. Ed  a gran voce viene chiesta la creazione di istituzioni finanziarie nuove e di una architettura finanziaria globale e regionale «che metta l’individuo e il pianeta davanti ai danni del profitto competitivo e ai vantaggi della cooperazione solidale».

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 1 commento -
Rispetto del Creato. E delle creature. Sia l'impegno di ciascuno, ogni giorno, con uno stile di vita sobrio, di "povertà evangelica" che escluda il consumismo sfrenato che sottrae energia alla Terra. Non è utopia, o idealismo religioso, ma concretezza spicciola nel vivere quotidiano. Le manifestazioni sono inefficaci se poi, ciascuno, nel proprio piccolo, non segue sobrietà di vita.
Scritto da Carlo e gli idealisti al bar il 21/10/2009 alle 12:59
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