Dopo le denunce delle ispezioni ministeriali e le controdeduzioni della Giunta Lombarda, tutto in regola  a Niguarda? Niente affatto. Un’ora e mezza di relazione del Direttore generale di Niguarda, Pasquale Cannatelli, non è bastata per dimostrare, come ha annunciato la stampa questa mattina, che tutto è in regola. Purtroppo emerge con sempre più evidenza, un groviglio di interessi fatto di lobbismo e di favori a vantaggio di imprese, professionisti, aziende e società regionali, sempre riconducibili - a vario titolo – a uomini e donne della galassia di Comunione e Liberazione, tanto che parlare di mala sanità in Lombardia non è un’esagerazione. Da anni sul piano politico chiediamo conto a Formigoni di molte delle cose che sono contestate dagli ispettori ministeriali. Il ricorso al finanziamento privato e la relativa concessione dell’ospedale, costano molto di più di un semplice mutuo fondiario. Senza contare che ai privati sono affidati servizi strettamente inerenti alla cura delle persone e ciò è vietato dalla legge. Si affidano, inoltre, consulenze costose a singoli professionisti, stando sul filo della legalità, per evitare i vincoli comunitari. Si privilegiano rapporti esterni alle aziende quasi sempre in entourage vicino a CL. Un sistema di potere, questo di Cl, asfissiante. Basterebbe parlare con un qualsiasi dipendente della Giunta estraneo a questo assetto, ma anche a tanti esponenti del centrodestra, che, nei corridoi, ammettono di non poterne più. Scrivevamo che la corsa di Formigoni è finita e venivamo dileggiati, chissà se in queste ore  è ancora questa l’opinione prevalente.