Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/1/2010 alle 15:01

In queste giornate di fine anno 12 varesini portano assieme ad altri 1300 manifestanti da tutto il mondo la loro solidarietà alla popolazione di Gaza, martoriata da uno dei più spaventosi e cruenti assedi della storia. Uno sprazzo di luce in un contesto segnato da violenza inaudita, che si manifesta anche nei loro confronti, trattenuti per ora al Cairo per impedire il loro passaggio alla frontiera israeliana. Sappiamo che in queste ore, a seguito del rifiuto Egiziano di consentire ai partecipanti alla Gaza Freedom March di entrare in Palestina, gli oltre 1.300 attivisti per la pace e la giustizia sono partiti a piedi. Nonostante i blocchi della polizia predisposti al Cairo con lo scopo di recintare i dimostranti e impedire loro di manifestare solidarietà con il popolo Palestinese, gli internazionali stanno spiegando i loro stendardi e invitano tutti i pacifisti del mondo di sostenerli e chiedere la fine dell’assedio di Gaza.
L’offerta Egiziana di lasciar entrare a Gaza solo 100 dei 1.300 partecipanti alla Marcia, è stata ritenuta dagli organizzatori insufficiente e deliberatamente intenzionata a dividere. Alcune persone hanno cercato di superare i blocchi della polizia e iniziare a marciare verso il punto di incontro a Tahreer Square al centro del Cairo. A loro si sono uniti Egiziani che volevano denunciare il ruolo del proprio governo nel sostenere l’assedio di Gaza. Le autorità hanno cercato di tenere separati gli internazionali dai locali. La polizia sta attaccando i partecipanti , non violenti, alla Marcia. I partecipanti alla Marcia stanno cantando slogan di protesta e resistono ai tentativi di disperderli e giurano di rimanere nella piazza fino a quando non saranno autorizzati ad andare a Gaza.
La Gaza Freedom March rappresenta persone da 43 nazioni con background diversi. Tra loro ci sono persone di ogni fede, leader di comunità, attivisti per la pace, dottori, artisti, studenti, politici, scrittori e molti altri. In comune hanno l’impegno alla nonviolenza e la determinazione a interrompere l’assedio di Gaza.
Questa marcia ha precedenti illustri come Time for Peace, una iniziativa partita ben 20 anni fa con riferimento a una canzone di Pete Seeger. E’ il verso finale della sua Turn, Turn, Turn che a sua volta prende spunto dall’Ecclesiaste. Il progetto era semplice: andare in Israele e Palestina a svolgere iniziative per favorire il dialogo fra i cittadini, dare una spallata di movimento al negoziato fra Olp e Israele. Era il 30 dicembre 1989: 30 mila israeliani, palestinesi, europei circondarono con una catena umana le mura di Gerusalemme.
Anche oggi c’è chi prova a dare spallate di movimento alla ingiustizia. Lo stanno facendo i cittadini iraniani, con una rivolta popolare per la democrazia che non si ferma di fronte alla repressione. Lo stanno facendo i 12 varesini della Gaza Freedom March che al Cairo denunciano al mondo l’assedio di Gaza. A loro va tutta la nostra gratitudine perché ci sentiamo riscattati da questi gesti. Patiscono respingimenti anche loro al di là del Mediterraneo, così come li hanno subiti e subiscono altri donne e uomini di diverse etnie presso le nostre coste, accomunati da speranze di giustizia e frustrati dall’egoismo e dalla repressione dei cattivi governanti d’Egitto e d’Italia. 

 

Commenti dei lettori: 23 commenti -
Voglio informare che in contemporanea hanno manifestato anche Londra, Parigi e Roma. Circa 200 attivisti con bandiere palestinesi e striscioni con su scritto "Egitto vergogna" e "Gaza libera boicotta l'Egitto" hanno scandito davanti l'ambasciata egiziana a Roma slogan di protesta alzando numerosi striscioni di contestazione.
Scritto da claudia da Torino il 1/1/2010 alle 15:26
Circa 400 attivisti – per lo più italiani e francesi, sono andati in piazza al Cairo il primo dell'anno intorno alle 11.00 ora locale con bandiere palestinesi, cartelli, striscioni e gridando slogan contro l’assedio a Gaza, per la libertà della Palestina e contro il governo egiziano.Sui cartelli si può leggere “Free Gaza” e “Break the siege to Gaza”. Il comportamento delle forze di sicurezza egiziane è stato più morbido rispetto al 31, forse a seguito delle proteste giunte da tutto il mondo.
Scritto da Forumpalestina il 1/1/2010 alle 22:03
il nuovo anno dovrebbe iniziare con una dichiarazione di Pace in Israele. Invece, abbiamo iniziato subito male. L'uomo non imparerà mai dalla storia.
Scritto da Giovanni il 2/1/2010 alle 11:59
Meditiamo su quanto sta accadendo a Gaza e al Cairo. Le logiche sono sempre le stesse, e lo stesso Barak Obama non si sta distinguendo. Io ho creduto nella sua elezione, ma penso che il sistema sia molto più forte della sua idealità
Scritto da Marco A. il 2/1/2010 alle 12:01
Che cosa significa andare a protestare al Cairo? I palestinesi non si sono distiniti in questi anni per moderazione e tolleranza più degli israeliani. Occorre finirla con il passato e dare seguito alla risoluzione Onu del '48
Scritto da Il padano doc il 2/1/2010 alle 12:03
Parlare di giustizia ai palestinesi significa mettere in discussione innanzitutto la classe dirigente di quel popolo, che non mi sembra abbia brillato di saggezza. I palestinesi devono cambiare al loro interno, se vogliono cambiare il loro destino. L'ascesa scellerata al potere di Hamas ne è la riprova
Scritto da Mauro il 2/1/2010 alle 12:07
@ mauro: ma cosa significa giustizia per te? I palestinesi vivono nella segregazione ormai da decenni, non hanno prospettive e futuro, quindi è chiaro che si buttano nella disperazione e votano hamas. Sono d'accordo sul fatto che bisogna trovare una soluzione condivisa , ma i palestinesi devono trovare in Israele un interlocutore disponibile. Insomma, si tratta in due o no?
Scritto da Filippo il 2/1/2010 alle 12:12
Anche il 2010 inizia con l'insensibilità del mondo per la tragedia palestinese. Nemmeno l'Europa ha più uno straccio di proposta per la pace e per uscire dalla segregazione di Gaza. Grazie ai varesini che hanno avuto questo slancio di umanità e si sono sentiti citadini del mondo!
Scritto da Federico Cattaneo il 2/1/2010 alle 18:10
Il governo egiziano ci ha negato il diritto di manifestare la nostra solidarietà al popolo di Gaza impedendoci perfino di mettere piede nel territorio che separa Il Cairo dal valico di Rafah. Di tale comportamento dovrà rispondere di fronte al mondo intero che, grazie all'ampia mobilitazione dei gruppi internazionali presenti a Il Cairo, ha potuto finalmente vedere come si possono negare i diritti a chi vuole la pace in nome della supremazia israeliana.
Scritto da Maurizio Fantoni Minnella il 3/1/2010 alle 11:26
Sebbene fossimo partiti dall'idea di filmare il viaggio per raggiungere Gaza e la marcia per la libertà del 31 dicembre, abbiamo tuttavia adattato la nostra volontà di documentare i fatti, al mutare repentino delle circostanze. Il risultato sarà un documentario, che presto renderemo pubblico, su tutto ciò che abbiamo vissuto nella precisa volontà di manifestare tutta la nostra solidarietà per il popolo di Gaza e al tempo stesso lo sdegno nei confronti del governo egiziano.
Scritto da Maurizio Fantoni Minnella il 3/1/2010 alle 13:33
Ma la popolazione del Cairo come sente l'ignominia di Gaza? Ha appoggiato le manifestazioni dei varesini con i 1300 internazionali partecipanti alla marcia?
Scritto da Antonio il 4/1/2010 alle 09:09
Un grazie di cuore ai varesini che hanno scelto di impegnare il loro tempo e le loro energie per portare un mesaggio di pace in palestina.. purtroppo l'egitto non è un esempio di democrazia compiuta. Coraggio varesini coraggiosi!
Scritto da curzio rosso il 4/1/2010 alle 11:26
Io penso che non debba essere fatta una lettura manichea di questa situazione. Nel 1948 c'era una risoluzione Onu che prevedeva due stati, i palestinesi, appoggiati dal mondo arabo, la rifiutarono. Allo stesso tempo Israele ha mantenuto un atteggiamento, seppur giustificato dai fatti (leggi aggressioni), troppo preconcetto sui palestinesi. Ideologicamente non si va da nessuna parte. Occorre più pragmatismo
Scritto da Gianni P. il 4/1/2010 alle 18:34
5 Gennaio 2009. A Gaza non sono riusciti a entrarci, come avrebbero desiderato – ma i circa 1.400 attivisti internazionali arrivati al Cairo da 43 Paesi diversi per la Gaza Freedom March considerano comunque positiva l’esperienza, e dalla capitale egiziana lanciano un appello perché l’impegno per porre fine all’Apartheid di Israele nei confronti dei palestinesi continui.
Scritto da Osservatorio IRAQ il 5/1/2010 alle 00:29
Gli Israeliti vogliono tutto il territorio Palestinese per loro e si stanno comportardo con una ferocia spietata e innammissibile e il loro obbiettivo è l'annientamento dei Palestinesi, altro che 2 Popoli in 2 Stati, infatti nemmeno il moderato Obama riesce a farli rinsavire, loro si credono ancora di essere il Popolo eletto, quindi di avere il Signore dalla loro parte qualsiasi sopruso facciano, infatti negli U.S.A. comandano loro ed anche il Papa deve stare attento a come parla
Scritto da Bidoglio Francesco il 5/1/2010 alle 17:12
Gli aiuti destinati a Gaza, dopo che il regime di Mubarak ha proibito il transito al valico di Rafah, sono stati consegnati da una delegazione guidata da Fiorella Gazzetta (varesina) e da Khaled Hawash ai responsabili dell'ospedale Palestina (Mezza Luna Rossa Palestinese) del Cairo, dove verranno utilizzati per gli ammalati di Gaza che vengono curati in Egitto.
Scritto da Forum Palestina il 5/1/2010 alle 22:06
Certo che ci vuole una bella faccia tosta a chiedere il rispetto della "risoluzione ONU del '48" che fu scritta dai potenti del mondo dopo che milioni di Palestinesi furono fatti sloggiare col terrore dalle loro case e mandati a diventare profughi a vita!! Ma quante risoluzioni ONU sono state poi scritte e mai rispettate? e da chi? Cari sostenitori dello stato confessionale sionista, non si puo' mettere milioni di persone in gabbia e pretendere poi che non ci sia una reazione violenta!
Scritto da Franco il 6/1/2010 alle 08:52
un grazie a quanti ci sono stati vicini idealmente in questa battaglia , una battaglia contro i diritti capestati di un popolo che fino al 1948 vedeva coesistere pacificamente ebrei cattolici islamici, il danno enorme provocato dagli insediamenti israeliani ha di fatto distrutto un popolo pacifico, è facile oggi accusare i palestinesi di terrorismo, chi lo fa, lo fa sapendo di mentire, provate a pensare se nel vostro paese qualcuno insediava con la forza gli israeliani... sareste felici ??
Scritto da franco zanellati il 6/1/2010 alle 12:08
continua... conoscevo l'Egitto per sentito dire da tanti turisti, la realtà è ben diversa, un regime che definire autoritario è ancora poco, un regime che controlla in modo ferreo l'economia turistica arricchendo i pochi soliti noti, la massa della popolazione vive nella miseria più completa controllata da uno spiegamento di polizia mai visto, sono ovunque, è per questo che invito a boicottare il turismo egiziano, esso non da ricchezza al popolo ma solo alla casta del regime.boicotta.. boicotta.
Scritto da franco zanellati e giulia dragonetti il 6/1/2010 alle 12:15
Una semplice riflessione, al di là del fatto contingente: ma tutta la questione inerente il grave e difficile problema, da quanti anni dura ormai? Decenni! E' mai possibile che non si riesca a trovare un accordo? Eppure c'è sempre stata una continua attenzione politica su questo fronte, a livello mondiale... Cambiano presidenti, situazioni sociali e politiche, anche planetarie...Perchè tanta sofferenza per la gente?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 6/1/2010 alle 14:05
6/1/2010 L’ intero convoglio è finalmente giunto al porto di El Arish, cittadina posta a circa 30 km dal valico di Rafah, unico passaggio dal territorio egiziano verso la striscia. Tutti i mezzi e le persone sono raccolti nell’ area del porto. La situazione pare grave, e potrebbe rappresentare un colpo di mano degli egiziani per rimandare tutti a casa con le brutte maniere, inventando qualche versione di comodo per giustificare un attacco. attacco ad un gruppo assolutamente pacifico e disarmato
Scritto da Filippo Bianchetti il 6/1/2010 alle 20:35
6/1/2010. Ultima ora: 10 palestinesi feriti a Gaza. Gli egiziani hanno sparato colpendo due Palestinesi, Hamas che aveva organizzato la manifestazione a sostegno del convoglio, non è riuscita a fermare i quasi mille che esasperati hanno lanciato pietre contro gli egiziani armati sui tetti del confine dal lato egizio. Adesso 49 convogli che l'Egitto voleva mandare attraverso Israele, e che non sarebbero mai stati consegnati, andranno in Libano
Scritto da Filippo Bianchetti il 6/1/2010 alle 20:41
alle 21.13 sms da Diana e Alfredo arrivati a Gaza. Entrati a Gaza! Alle 19 italiane al Jazeera ha mostrato la gioia dei palestinesi, che offrivano fiori all'ingresso del convoglio. continuano a mostrarlo nelle news
Scritto da Carmela Ieroianni il 7/1/2010 alle 06:43
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)