Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 7/1/2010 alle 13:18

Brutta notizia ad inizio anno per le tasche dei cittadini: ci tocca una multa salata per infrazione del protocollo di Kyoto. Infatti, la direttiva europea 2003/87/CE “Emissions Trading” ha istituito un sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra per limitare le emissioni di CO2. La direttiva si applica a tutti gli impianti industriali che generano le maggiori emissioni di climalteranti, come la produzione di energia elettrica, la siderurgia, la raffinazione, i cementifici, le cartiere.
Ogni stato ha di conseguenza censito le proprie imprese con impianti di combustione di potenza elevata ed a ciascuna di esse ha attribuito un determinato quantitativo di quote di CO2 (1 quota = 1 tonnellata di CO2).
Lo scopo è quello di spingere le aziende e le centrali ad inquinare di meno, poiché  nel caso una impresa emetta meno CO2 delle quote assegnate, potrà  venderle guadagnandoci del denaro. Al contrario, in caso di emissioni superiori ai limiti stabiliti, sarà costretta a comprare altre quote.
L’assegnazione di queste quote è stata fatta da ogni paese attraverso un Piano nazionale che per l’Italia prevede un tetto delle emissioni pari a 201,63 MtCO2 entro il 2012, valore che comprende la riserva di quegli impianti che hanno iniziato a produrre dopo il 2008. Mentre tutte le quote degli impianti già in funzione sono andate rapidamente esaurite perché non ci sono state riduzioni significative delle emissioni, il problema oggi all’ordine del giorno consiste nel fatto che sono recentemente entrate in funzione nuove centrali che emetteranno nuova CO2 in quantità superiore alle quote assegnate alla riserva “nuovi entranti”.
Se facciamo i conti sul deficit al 2009 le cifre cominciano a far venire i brividi.
Entro questo anno servivano 21 milioni di t di quote per coprire le centrali già entrate in servizio, più 23 milioni relative alle centrali che negli ultimi giorni dell’anno hanno acceso le caldaie, più 9 milioni di t per il settore industriale. In totale 53 MtCO2. Ne rimangono a disposizione solo16, pertanto a fine 2009 il deficit sarà già di 37 milioni di tonnellate di quote.
Siccome ogni quota oggi vale 15 euro, significa un costo di 555 milioni di euro, che o si comprano entro Aprile ( e pagheremmo così per l’infrazione non sanata 90 euro per ogni secondo che passa) o danno origine ad una multa di 3,7 miliardi di euro  (100 euro di multa a tonnellata in eccesso) e al fermo degli impianti!
Il Governo Berlusconi si è totalmente disinteressato del rispetto dei limiti di Kyoto, così come della salute degli italiani e del pianeta. Ha evidentemente questioni personali a cui badare e può contare sul silenzio stampa e sulla passività degli italiani. E, naturalmente coprirà le inadempienze delle industrie e non si rivarrà sulle aziende energetiche a cui sta per regalare il business nucleare. Purtroppo i costi delle multe andranno a finire sul pubblico e pagherà ancora Pantalone. Varie le ipotesi su come lo Stato potrà reperire i fondi: si è parlato di un trasferimento dalla Cassa depositi e prestiti, di attingere dalla fiscalità generale o di raccogliere il denaro dalle bollette degli utenti. Bella storia per chi racconta che non metterà mai le mani nelle tasche dei cittadini!
 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Caro Agostinelli, come evolverā la realtā di questa brutta notizia di inizio d'anno da te ben documentata? Facciamo un nodo al fazzoletto, per ricordare... ma, ahinoi, scopriamo di avere un fazzoletto su cui non possiamo fare altri nodi, essendo giā infiniti altri nodi" per ricordare...
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 7/1/2010 alle 14:15
Oltre al danno la beffa: ai 555 milioni di euro di multa si aggiungono le polveri sottili che nelle cittā italiane causano 8.000 morti ogni anno secondo lo studio dell'Organizzazione Mondiale per la Sanitā (OMS). E noi continuiamo ad andare in auto..
Scritto da curzio rosso il 7/1/2010 alle 16:48
@ Curzio rosso. Il faraonico costoso fallimentare vertice di Copenhagen č risultato essere la celebrazione del nulla; qualcuno scrisse: Il vertice dell'autodistruzione, del suicidio. Giustamente: oltre il danno, la beffa; gravissima per le infinite morti di cui parli. E noi continuiamo tranquillamente andare in auto... Finchč scopriremo che sarā sempre troppo tardi per rimediare al diastro planetario del nostro piccolo villaggio globale... Multe del protocollo di Kyoto o no.
Scritto da Rosella il 7/1/2010 alle 17:15
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)