Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 11/1/2010 alle 09:46

Non sappiamo se siamo entrati in uno “stato d’eccezione” per l’attacco premeditato di Silvio Berlusconi ai fondamenti della nostra democrazia. E non dovremmo disarmare solo perché l’offerta di cambiare la Costituzione è avanzata in modo più accattivante, ma pur sempre con il bastone nascosto dietro la schiena. Negli ultimi anni ci siamo barcamenati in una “cosa” che non era né carne né pesce, con un sistema elettorale riconosciuto dal suo autore come “porcata” ma che ha guidato fino ad oggi il popolo elettorale. Abbiamo, di fatto, acceduto ad una politica priva di valori, di idealità, di progettualità. I partiti hanno lasciato posto al leader. Il video ha sostituito la partecipazione alla vita politica. Si è accettato di rinchiudere la società entro confini corporativi dove ognuno doveva guardare solo a stesso, vivere alla giornata. Berlusconi sta giocando su questo tavolo la sua partita, con gli enormi mezzi di cui dispone, con il potere che si personalizza. Estremista viene dichiarata persino la Cgil: operai e imprenditori sono interscambiabili, un partito moderno non fa il tifo per nessuna della due parti, gli operai del Nord pensano di aver trovato una propria rappresentanza nei leghisti, il che mi fa pensare che anche il mio sindacato naviga in un mare in burrasca. I segnali che prima o poi Berlusconi avrebbe cercato di dare il colpo di grazie a questa Costituzione per dare compiutezza ad un presidenzialismo autoritario, assoluto, senza contrappesi, senza equilibri, lo continuano a dare i giornali di famiglia - Il Giornale e Libero - che hanno reagito con urla di gioia al delirante intervento di Berlusconi di fronte ai dirigenti del Partito popolare europeo e hanno goduto della rottura istituzionale, voluta dal Cavaliere, che schiera il governo apertamente contro due alte istituzioni di garanzia quale il Presidente della repubblica e la Corte Costituzionale. Ricordo tutto questo perché chi legge, indipendentemente dalla collocazione politica senta che a qualsiasi disegno anticostituzionale si debba rispondere con la forza delle idee e dei valori che si vogliono mettere in campo, ovunque: nelle istituzioni, nella vita pubblica e nelle piazze dove si può esprimere la forza pacata della democrazia. Lavoro, eguaglianza, diritti, libertà sono  i pilastri della democrazia, rappresentano la modernità della Costituzione Repubblicana. Muoversi da questi sarebbe un suicidio.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 1 commento -
Lei ha perfettamente ragione Agostinelli. E la cosa che mi fa ancora più arrabbiare è la voglia di mettere mano alla Costituzione, spacciandole per riforme, gettando delfumo negli occhi al Pd...
Scritto da curzio rosso il 11/1/2010 alle 11:48
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