Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 28/1/2010 alle 08:31

Ma perché in un Paese del G8 e dell’Unione Europea come l’Italia, e nella sua regione più ricca, la Lombardia, i lavoratori devono salire sui tetti per far valere i propri diritti? Anzi di più: chiedono di affermare il primo tra tutti i diritti previsti della Costituzione, il lavoro. Fondamento e architrave di tutto il nostro ordinamento è il lavoro. Eppure la scorsa settimana è avvenuto che Michele Balsamo, un operario che protestava su un tetto dello stabilimento della Fiat a Termini Imerese si sia sentito male. C’era il vento impetuoso e impietoso che viene dal mare, a Termini Imerese. Così come c’era e c’è il gelo sui tetti dei capannoni industriali di Monza, di Milano, di Como, di Varese, dove ogni giorno per protesta e e per rendersi visibili salgono uomini e donne disperati e feriti nei loro diritti. Dopo la INNSE è’ uno stillicidio di nomi quello che indica fabbriche senza prospettiva e salari non corrisposti da mesi che inducono a gesti estremi: Phonemedia, Eutelia, Metalli Preziosi, Maflow, Esab, Caterpillar, Yamaha, Omnia, Novaceta. Eppure i sondaggi che vengono diffusi dalle agenzie specializzate dicono che i cittadini lombardi sono appagati, soddisfatti, poco preoccupati per la crisi. Probabilmente, essendo sondaggi a campione svolti per telefono, le interviste non arrivano mai con le linee di chiamata sui tetti di Lombardia. Ma cosa c’è di più importante per una persona che dare dignità alla propria esistenza con un lavoro onesto e guadagnare quel che serve a sé e alla propria famiglia? Roba da primo punto all’Ordine del Giorno della prossima riunione del Consiglio dei Ministri o da priorità assoluta nei programmi per le elezioni regionali, dominate per ora dalle notizie surreali sulla candidatura del figlio di Bossi. Speriamo in uno scatto di dignità e responsabilità di tutti.

Categoria: Lombardia, Economia
Commenti dei lettori: 13 commenti -
Nessuno scatto di dignità all'orizzonte STOP Solo nuvole scure di esclusione sociale STOP povertà generalizzata STOP abbondante populismo STOP nella regione amministrata con la clava STOP del consenso formigoniano STOP urgono cambiamenti radicali STOP
Scritto da curzio rosso il 28/1/2010 alle 11:30
Servirebbe uno scatto in difesa dei lavoratori... Sarebbe necessaria l'unità di tutte le forze democratiche e di sinistra. Peccato che in Lombardia Rifondazione abbia scelto di andare da sola, ancora una volta preferiscono la visibilità agli interessi dei lavoratori.
Scritto da Emilio il 28/1/2010 alle 14:23
anche salire sui tetti è un modo di togliere il lavoro, se uno per sbaglio cade...poi le linee telefoniche magari arrivano anche lì...e si può parlare di sicurezza del lavoro...che però sta diventanto invisibile come le persone che sui tetti protestano. Volgliamo solo lavorare, vivere, sognare e quando saliamo sui tetti per protestare vorremmo almeno essere ascoltati.
Scritto da Marika il 28/1/2010 alle 14:35
Mi spacco la schiena tutti i giorni, faccio un lavoro massacrante, pulisco la sporcizia che altri lasciano, poi oggi arrivo e mi comunicano che non hanno più bisogno di me, non sanno neanche come mi chiamo, quanti figli ho, non sanno che per me quel lavoro è l'unico modo per vivere. Salirò sul tetto forse qualcuno ascolterà, speriamo che ascolti prima che io decida di buttarmi giu.
Scritto da Monica il 28/1/2010 alle 14:42
D'accordo, ma questi "cambiamenti radicali" che certamente urgono... dove sono? chi li propone e, soprattutto, chi li sostiene, caro Curzio Rosso, se poi alle masse interessa solo "panem et circenses" che sembrano, più o meno, garantiti da chi comanda? (Soprattutto "circenses"). C'è un generale deludente appiattimento di interessi sociali che coinvolgano la gente... Vorremmo sbagliarci. Speriamo di sbagliarci. O sarà sempre peggio.
Scritto da Circenses il 28/1/2010 alle 15:26
Oggi ho visto davanti alla Regione la manifestazione dei dipendenti dell'Italtel. Erano tantissimi, disperati per i licenziamenti che in una azienda così prestigiosa non si erano mai ventilati. Questa è la Lombardia con cui misurarsi, altro che la caccia all'immigrato e la demonizzazione dell'Islam che servono a sviare dai problemi della gente in carne ed ossa.
Scritto da Francesco, Tradate il 28/1/2010 alle 17:34
@ Emilio. Lavoratori precari, o oici remunerati, o con contratto a termine, o senza lavoro, o senza diritti e requisiti per una pensione, senza futuro... Già avanti negli anni, padri e madri di famiglia, con spese d' affitto, condominiali, vitto, vestiario, luce, gas, acqua, telefono, mentre tutti d'attorno oltre al panem garantito, hanno circenses... magari lavoratori con stipendi d'oro, pensioni d'oro, privilegi e agevolazioni... "Uno scatto in difesa dei lavoratori": di quali lavoratori?
Scritto da Robecco sul Naviglio il 28/1/2010 alle 19:45
la crisi economica che investe anche la lombardia è fortissima, in tre anni le ore di cassa integrazioine passano da circa 40 milioni a oltre 240. senza contare la cassa integrazione in deroga e le-i lavoratori precarie che perdono il lavoro senza alcuna copertura sociale. o le persone immigrate che non solo perdono il lavoro ma anche la possibilità di restare legalmente nel nostro paese. salire sui tetti è un'azione disperata per rendere visibile una condizione difficile. non lasciamoli soli.
Scritto da nicoletta il 29/1/2010 alle 07:22
@ robecco sul navigio. Penso a tutti noi che lavoriamo ogni giorno per vivere e che dovremmo rimettere le mani sulle decisioni che ci riguardano. Cioè contro la precarietà, contro lo sfruttamento per leggi che tutelino il lavoro. La cosa grave - per me- di questi anni è proprio il disprezzo per il lavoro (e quindi per i lavoratori) e gli applausi a scena aperta per i furbetti, per gli evasori, itruffatori ecc. Dipende anche da noi. Non possiamo aspettarci regli da nessuno.
Scritto da Emilio il 29/1/2010 alle 11:47
@ Emilio. Totale, completa, sinceramente sentita sintonia. Non troviamo giusto, neppure etico, che ci siano categorie di lavoratori super-stra-pagati con una marea di privilegi contrattuali e tanti lavoratori e lavoratrici con retribuzioni minimali con contratti capestro o poco dignitosi! (cfr. Marika). Ci sono differenze assolutamente spropositate, ingiustificate, a volte indecenti. "Uno scatto in difesa dei lavoratori", certo, quelli veri, non i "bocca piena, pancia piena, fienili pieni!".
Scritto da Robecco sul Naviglio 2 il 29/1/2010 alle 23:01
@ Emilio. Il commento di Monica è per noi una ferita al cuore. E vale più do tutte le nostre parole.
Scritto da Robecco sul Naviglio 3 il 29/1/2010 alle 23:04
Mario, il post, profondo e interessantissimo, è emblematico di una situazione di ingiustizia sociale diffusa nel mondo del lavoro. Ci sono categorie con soddisfacenti, ottimi, ricchi, opulenti stipendi, con altrettanti annessi e connessi. Le vacche grasse, diceva sarcastico un antico compagno. E tutti gli altri... (e ora anche altri più... "altri"): le vacche magre. Rispetto per ogni lavoratore e lavoratrice ma quando le differenze sono tanto immense, ha senso dirsi e considerarsi "colleghi" ?
Scritto da Colleghi? il 29/1/2010 alle 23:37
Se si arriva a queste estreme forme di protesta per la difesa del posto di lavoro! Chissà perchè non si assiste ad una mobilitazione di solidarietà da parte di categorie di lavoratori e lavoratrici che hanno contratti d'oro... Non servono le parole, ma fatti concreti di solidale condivisione e vicinanza, che nessuno irganizza. Forse solo il card. Tettamanzi ha solidarizzato facendo raccogliere qualche milione di euro per chi è in difficoltà economiche e di lavoro. Assai meglio del nulla.
Scritto da Rosella e Carlo il 30/1/2010 alle 09:54
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)