Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 7/2/2010 alle 08:11

Il 2009 ha avuto due punti di grande rilievo economico e sociale: la forte crescita della disoccupazione con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro (con conseguente caduta del reddito complessivo dei lavoratori) e lo scudo fiscale, in altre parole il condono tombale regalato dal Governo agli evasori fiscali. Da come il Ministro Tremonti ha presentato i risultati dello scudo fiscale sembra che ora l’economia italiana avrà a disposizione quasi 100 miliardi di euro, ma è una balla perché in realtà lo Stato incasserà il 5%, quindi meno di 5 miliardi di euro, in altre parole un decimo dei 50 miliardi che avrebbe dovuto incassare. La differenza se la terranno gli evasori. Il 2010 vedrà proseguire -purtroppo- la perdita di posti di lavoro, perché gli effetti della crisi economica si fanno sentire con ritardo sull’occupazione e nel corso di quest'anno si esauriranno gradualmente i cosiddetti ammortizzatori sociali. Quando si afferma con grande leggerezza che la crisi è alle spalle si dimentica di dire che la crisi non ha colpito tutti allo stesso modo e che non basta la ripresa delle borse per mettere la parola fine alla crisi. L’Italia avrà una base produttiva più ristretta e avrà meno occupazione, lascerà fuori dal mercato del lavoro la nuova generazione, senza dimenticare che sta crescendo l’area del lavoro nero, e quindi anche la ripartizione del reddito sarà ancora più ingiusta di quella pre-crisi. In altre parole l’Italia farà un balzo all’indietro di almeno 15 anni. Per di più questi 18 mesi lasciano un conto finanziario pesante per lo Stato. In pratica è come se l’Italia fosse tornata al rapporto debito/Pil che aveva all’inizio anni '90 (120%), come se le politiche di risanamento di oltre 15 anni fossero state spazzate via e tutti i sacrifici relativi vanificati. Chi pagherà nei prossimi anni il buco aperto nel bilancio dello Stato dalla crisi finanziaria prima e da quella economica dopo?
Certo una miscela di tagli massicci alla spesa pubblica (soprattutto pensioni, sanità e trasferimenti agli enti locali) e di nuove tasse, magari nascoste spostando il prelievo fiscale sui consumi, quindi verso le classi sociali più deboli. La somma da trovare è enorme: 80/90 miliardi di euro in pochi anni per riprendere il sentiero del risanamento finanziario. Si profila un rovesciamento sociale di proporzioni enormi, a cui va aggiunto il pericolo inflazione che è già iniziata malgrado la crisi dovrebbe avere l’effetto contrario, senza che il Governo abbia fatto nulla.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 4 commenti -
Da più di un anno Tremonti e Berlusconi nascondono la testa sotto la sabbia per dire che non c'è crisi. Ma la loro ricetta è, come dice Agostinelli, evasione fiscale e disoccupazione. Ce ne stiamo accorgendo tutti i giorni passando davanti ai cancelli delle fabbriche e andando a fare la spesa. Questa è la vera emergenza nazionale! E la Lega è d'accordo con le ricette di Tremonti e parla d'altro...
Scritto da Marino il 7/2/2010 alle 09:02
quando berlusconi dice che ha ridotto le tasse dice in un certo senso il vero, con lo scudo fiscale HA INFATTI DRASTICAMENTE RIDOTTO LE TASSE AI GRANDI EVASORI CHE IN GRA PARTE CORRISPONDONO A SOLDI SPORCHI E MALAVITOSI. Prima i lombardi se ne renderanno conto meglio sarà per tutti.
Scritto da stefano il 7/2/2010 alle 10:24
un articolo imperdibile di Marco Revelli sul manifesto di venerdi 5 ci ricorda come gia prima della crisi l'Italia fosse al23 posto nella classifica delle retribuzioni sui 30 paesi dell OCSE.la crisi per i salariati è iniziata negli anni 80,8 punti di pil(120mil €)passati dai salari ai profitti delle imprese Significativo il titolo dell'articolo POVERTA IN TUTA BLU
Scritto da angelo m il 7/2/2010 alle 12:14
Quello che si profila è un 2010 di salari ridotti, pensioni sempre più basse, disoccupazione senza ammortizzatori sociali e nessuna iniziativa nei settori più promettenti della green economy. Mi sembra proprio dura e vorrei che il sindacato e la sinistra riprendano la rappresentanza della loro base sociale per darle una speranza.
Scritto da Marco Lucifero il 7/2/2010 alle 17:59
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