Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 19/2/2010 alle 11:05

"Obama è un esempio", ha proclamato con grande soddisfazione il nostro ministro Scajola. E il più impenitente dei lobbisti nostrani, Chicco Testa, rappresentante in Italia della Carlyle di Cheney ha definito il presidente degli Stati Uniti “un ecologista non offuscato dall’ideologia”. Non pare vero a molti di poter dimostrare la bontà della scelta nucleare erigendo come vessillo il  presidente statunitense, sino a non molto tempo fa "utilizzato" da altri come simbolo della green economy. Cos'è successo?  Nulla di trascendentale in realtà. Considerare il nucleare come una forma di energia "verde" è un atteggiamento diffuso. Spesso si citano personaggi dell'ambientalismo che si sono arresi di fronte all'inevitabilità delle emissioni di CO2 e che hanno visto nel nucleare non la soluzione migliore ma la meno peggiore, pur di evitare che le variazioni climatiche ci portino a situazioni ingovernabili. Il nostro governo, va subito detto, a queste variazioni non crede, pertanto la sua scelta e' di altro tipo. Ma torniamo ad Obama e alla notizia dell'annuciato finanziamento di 8,3 miliardi di dollari, pari a 6 miliardi di euro, al nucleare. Per prima cosa stiamo parlando di una legge approvata nel 2005 da Bush per riavviare il nucleare negli USA dopo trent'anni di stasi, stasi provocata non da un referendum ma dall'evidenza dell'incapacita' di questa tecnologia a sopravvivere in una economia di mercato, senza finanziamenti statali. La legge del 2005 conteneva nuove disposizioni che comprendevano garanzie di prestito, copertura da parte del governo di costi eventualmente causati da ritardi nella concessione di licenze o nulla osta di produzione, crediti di imposta ed altre detrazioni fiscali. Nonostante queste facilitazioni sinora non è stato aperto nessun  nuovo cantiere. Obama, nell'ambito di questa legge, ha annunciato garanzie federali per 6 miliardi di euro a favore di una delle società che ha gia' chiesto di poter procedere alla costruzione di nuovi reattori, in particolare alla Southern Company che ha due progetti in Georgia. Il prestito dovrebbe coprire al massimo il 70% della spesa che è stimata in 6,8 miliardi di dollari. Si tratta di due reattori più piccoli degli EPR francesi, gli AP1000 Westinghouse, modello che comprende alcune parti progettate in Italia dall'Ansaldo. Non può non sfuggire l'intento statunitense di dare una mano alla propria industria di fronte alla possibilità di competere nelle gare internazionali contro la francese Areva che ha stretto l’accordo con l’Enel e il governo Berlusconi. Emerge comunque un dato di fatto: la tecnologia nucleare, mezzo secolo dopo il suo ingresso nei mercati commerciali, e nonostante sussidi di vari miliardi, per ogni nuovo progetto continua a richiedere ed ottenere il sostegno dello Stato. Senza di esso non è conveniente per nessuno e la sua pericolosità intrinseca continua a sconsigliare le assicurazione dallo stipulare polizze per danni derivanti da impianti nucleari.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Caro Mario, il "rimbalzo e il clamore" della notizia che ha avuto in Italia la decisione di Obama di realizzare una nuova centrale nucleare come si può ben capire E' SOLO STRUMENTALE, ma purtroppo per i nuclearisti nostrani, non basterà questa strumentalizzazzione di una America Obaniana già conosciuta come favorevole al nucleare ad imbrogliare gli italiani.
Scritto da robinews il 19/2/2010 alle 12:08
E' chiaro che le grandi opere sono fonte di interessi elettorali e di lobbies diffuse. E' per questo che riparte il nucleare in italia, proprio quando le mazzette ricominciano a circolare. Noi vogliamo il solare e un'alternativa che favorisca l'autogoverno e la trasparenza. Obama è preso come scusa per il rilancio di un sistema ormai alla fine forse anche negli stati Uniti e certamente in Europa.
Scritto da Adrian Zanolla il 19/2/2010 alle 14:34
caro ago troppo facile dire che chicco testa è un lobbista, è stato anche un buon presidente nazionale di legambiente,lui come altri si sono arresi ? pensare che ancora non abbiamo cominciato,obama,la verita è che uno dei nostri maggiori punti di forza era nel fatto che da tempo lo zio sam aveva rinunciato al nucleare,con i se e con i ma non si fa politica Purtroppo la strada del no è una strada in salita ed in cima ci aspettano passaggi come quello di ieri in val di susa
Scritto da angelo m il 19/2/2010 alle 17:41
energia verde....sarà...io da quel che so è più difficile smaltire le scorie nucleari di qualsiasi altro scarto energetico...l'uomo è l'unica creatura sulla terra così stupida che per produrre quel che gli serve per vivere si crea il problema dell'eccedenza in doppio degli scarti,e che per risolvere un problema,dell'inquinamento dell'aere,ne crea uno più grosso,quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari.evidentemente gli/ci piace complicarsi la vita per istinto tanatologico...
Scritto da francesca il 19/2/2010 alle 18:36
caro Mario, che dire ...un boccone amaro.. appare chiaro che Obama ha fatto un regalo enorme ai nuclearisti nostrani,diventerà sempre più difficile contrastare le loro posizioni, purtroppo il popolino si lascia facilmente incantare da promesse e falsi clamorosi. Guardiamo troppo al modello americano, un esempio di democrazia non certo perfetta, anzi.... Obama potrà forse cambiare qualcosa..... ma è sempre un americano, per loro esiste x primo "il dio danaro", il resto conta poco.
Scritto da franco zanellati il 20/2/2010 alle 07:58
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