Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 2/3/2010 alle 17:50

Oggi ricorro ad un apologo scritto da Matteo Marletto, un esperto di trasporti, che si commenta da sé, dopo il tentativo assai mal riuscito di fermare il traffico domenica 28 febbraio in tutta la Regione. “Siete alla guida, di fianco a vostra moglie, dietro di voi il bambino. La radio accesa blatera dei soliti problemi ma voi siete distratti da una questione urgente, l’auto è in riserva da un pezzo e non si vedono stazioni di rifornimento, c’è il rischio di restare a piedi. All’improvviso vostra moglie, dopo aver dato un’occhiata alle sue spalle, esclama: “Oddio, la porta del bimbo è chiusa male!!”. Che fareste? Ovvio, dite voi, accosto più in fretta che posso, scendo dall’auto, chiudo bene la portiera e poi riparto. E invece no, infastiditi dalla voce di vostra moglie, con cui avete avuto un battibecco qualche minuto prima sulle solite questioni di soldi, non le date retta, allora lei alza la voce e ordina in tono isterico "Fermati, che il bimbo rischia di cadere!". "Ma che dici?", e contorcendo un po' il collo provate a guardare anche voi, senza esito perché siete dalla parte sbagliata. In quell'istante la strada fa una curva stretta e la portiera del bimbo, che era davvero mal chiusa, si apre. Il finale della storia è aperto, non è detto che il bimbo cada, magari si aggrappa istintivamente a una maniglia, oppure se cade non è detto che muoia, magari si fa un po' male e basta, magari invece batte la testa sull'asfalto e tutto termina in un’orribile atmosfera di tragedia. In questa storiaccia il padre che guida rappresenta la politica, la madre è la scienza, il bimbo rappresenta invece ciò che abbiamo di più caro, la vita nostra e delle generazioni future. L'auto in riserva è l'economia in crisi, che tanto preoccupa i governi, la porta che si apre è invece il problema climatico, un'imprevista e potenzialmente funesta conseguenza del nostro viaggio in macchina, che a sua volta rappresenta la crescita economica e tecnologica che caratterizza la nostra civilizzazione occidentale (e da un po’ anche quella orientale). L'ostinazione irritata con cui il guidatore non dà retta alla moglie che strilla equivale al comportamento recente dei governi del mondo a Copenaghen dove, dopo anni di trattative, non si è concluso nulla, anzi peggio, si è detto "sì, vogliamo evitare che il nostro bimbo cada, la portiera è effettivamente aperta, ma per il momento abbiamo altro da pensare che fermarci a richiuderla”. Beh, forse vale la pena di pensarci….

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Ottimo ed appropriato nella simbologia ogni riferimento della istruttiva storiella. Il finale è un epilogo, all'apologo: Copenhagen, alt, siamo arrivati, stop generale: il cimitero delle auto (solo di esse?).
Scritto da Rosella il 2/3/2010 alle 12:15
Grazie per averci comunicato una storia che va al di là delle banali quotidianità.
Scritto da Valeriano il 2/3/2010 alle 20:12
caro mario, l'immagine del bambino che quasi sicuramente cadrà dalla macchina perchè il padre non ha il tempo per fermarsi e chiudere la portiera è una metafora che ben si attaglia a molti altri aspetti della vita degli uomini in questo nuovo millennio. Forse non c'è la faremo a svegliare in tempo quei padri che corrono e basta, ma penso che sarà madre natura a tirarlo giù da quella maledetta macchina e fermarlo, non tanto per salvare lui ma almeno per salvare il bambino.
Scritto da robinews il 2/3/2010 alle 21:39
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