Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 4/3/2010 alle 08:25

In queste ore al Senato ci stanno di nuovo riprovando a togliere di mezzo l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Nella discussione sul disegno di legge collegato alla finanziaria il centro destra sta cercando di nuovo di attaccare lo statuto dei lavoratori attraverso il marchingegno dell’arbitrato obbligatorio sui licenziamenti da introdurre nei contratti di lavoro e se i contratti di lavoro non dovessero prevedere la procedura dell’arbitrato il Ministero del Lavoro potrà intervenire con un suo decreto delegato per imporre la sua controriforma della basi fondamentali del lavoro italiano a partire dalla libertà di licenziamento. L’articolato del ministro Sacconi prevede tra l’altro la possibilità che nei nuovi contratti di assunzione dei lavoratori sia previsto esplicitamente l’accettazione delle nuove procedure di arbitrato obbligatorio in caso di licenziamento colpendo fin dal suo ingresso nel lavoro il diritto di tutela previsto dall’articolo 18. Cosi facendo si segna per tutta la vita il diritto fondamentale dei lavoratori fin dal ingresso nel mondo del lavoro. Tutto questo è gravissimo in generale, ma devo sottolineare che questo nuovo attacco è rivolto in particolare contro i giovani e il loro futuro. Tutto questo sta avvenendo quasi nel silenzio generale, fanno eccezione le significative e giuste prese di posizione della Cgil e di qualche senatore che ha suonato l’allarme. Mentre tutti gli italiani stanno assistendo alla distruzione di ogni regola e legge che presiede alla vita civile e sociale del Paese in ogni settore, invito tutti a non assistere inermi a questo nuovo attacco ai diritti dei lavoratori. La crisi economica non deve servire a punire chi lavora e vive del suo (magro) stipendio, la maggioranza di Governo che ormai dimostra in ogni suo aspetto tutta la sua immoralità da Roma alla Lombardia deve essere fermata prima che colpisca definitivamente a morte i diritti del lavoro.

Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 10 commenti -
Berlusconi ci ha provato già due volte. Il fido e infido Sacconi ci prova con tutta la doppiezza di cui è capace. Secondo me questa è la volta che ci lasciano le penne e che la Lega disvela la sua anima vera: dalla parte dei più forti sempre e, quindi, tra lavoratori e impresa, dalla parte del padrone!
Scritto da Gianni, 20 anni della Whirpool il 4/3/2010 alle 08:42
L'unico lavoro e impegno dei nostri cari governanti viene sempre finalizzato a come colpire i lavoratori e a come tutelare gli interessi del padrone d'italia (berlusconi) o come dice la povera Veronica l'imperatore. Nel Pdl tutti obbediscono a sua maestà con qualche debole eccezione. Obbedisce sempre anche la Lega che pur di stare al governo di "roma ladrona" tradisce i lavoratori del nord e sorregge un regime ormai vicino al c rollo . Ai lavoratori resta la speranza del cambiamento.
Scritto da robinews il 4/3/2010 alle 11:11
caro Mario, il dramma e che i lavoratori storicamente sono convinti che a "governarli" sia meglio un padrone, non importa quale .. basta che sia un padrone, una volta erano Re e Regine oggi padroni di tutte le specie, quando capiranno che il padrone metterà sempre al primo posto il suo interesse lasciando le briciole o peggio le elemosine ... forse qualcosa cambierà. noi a sinistra dovremo lavorare seriamente per modificare la cultura imperante del dio danaro come soluzione unica dei problemi.
Scritto da franco zanellati il 4/3/2010 alle 12:14
@feanco zanellati. - "... per modificare la cultura imperante del dio danaro" deve essere l'impegno di ogni persona giusta, onesta, che cerca l'umanità dei rapporti fra tutti. La sinistra sociale forse ha più possibilità e sensibilità di sentire questo problema che deve coinvolgere chiunque, qualsiasi fosse la sua... colorazione politica.
Scritto da Roscar il 4/3/2010 alle 13:16
Franco Zanellati, hai ragioni da vendere. Tuttavia la classe sociale dei lavoratori e delle lavoratrici è estremamente divisa proprio per quella cultura del dio quattrino che sembra risolvere i problemi. Ognuno, se con pancia piena, bocca piena, fienili pieni, ama starsene rinchiuso nel proprio orticello di sicurezze sociiali, economiche, finanziarie e se straffotte di chi fatica a tirare avanti... Appunto, una cultura imperante. Impermeabile. Egoista. Esperienza diretta insegna, alla grande.
Scritto da Carlo A.A. il 4/3/2010 alle 13:43
Quello che è successo ieri in Senato, con il silenzio-assenso dei media Italiani, è di una gravità inaudita. Anche noi di Lavoro e Diritti, ne abbiamo parlato in un articolo questa mattina e nella certezza che solo rimanendo uniti possiamo porre rimedio a questo ennesimo sopruso, vi diamo la nostra piena disponibilità ad azioni di protesta contro questa legge beffa. http://www.lavoroediritti.com/2010/03/ddl-lavoro-si-del-senato-duro-colpo-ad-art-18-statuto-dei-lavoratori/
Scritto da Antonio Maroscia il 4/3/2010 alle 15:58
@robinews. - - Abbiamo conoscenti che lavorano in Istituti bancari o in altri ottimi ben retribuiti e gratificanti lavori (e redditi) e altri che svolgono lavori modesti, poco retribuiti, senza privilegi... e conosciamo tanti sfortunati senza lavoro, o precari o con contratti a termine... così come pensionati al minimo sociale e pensionati benestanti: come pensate che voteranno coloro che se la passano bene? Lavoratori uniti?
Scritto da Robecco sul Naviglio il 4/3/2010 alle 15:58
Credo che questo ddl abbia già colpito a morte i lavoratori e non solo per la norma che aggira l'art.18; ci sono numerose altre norme che sono una vera mannaia per i diritti dei lavoratori. Il nostro governo non ha più alcun minimo ritegno (non dimentichiamoci che sono il partito del fare "ciò che ci piace"). Sarebbe ora di destarsi, guardare in faccia il nemico e riprenderci i sacrosanti diritti che abbiamo e che lentamente ci stanno togliendo ad uno ad uno.
Scritto da Lavoro e diritti il 4/3/2010 alle 16:28
@Lavoro e diritti. Un commento da sottoscrivere e sostenere, soprattutto per l'invito finale. Tuttavia, senza usare preamboli e diplomazie, ci sembra di constatare che oggi c'è una mentalità di assoluto egoismo da parte di chi sta bene e se la gode. Altro che cultura di solidarietà, condivisione, vicinanza, compartecipazione... L'importante è che stia bene io e la mia famiglia; gli altri si arrangino... Che triste realtà! Troppi, troppi fatti a riprova di questo. Vorremmo tanto sbagliarci, ma...
Scritto da Condivisione cercasi il 5/3/2010 alle 11:14
Il problema non è come voteranno i pensionati benestanti o i lavoratori bancari, se sei cresciuto con idee di benessere collettivo non ti lasci trascinare dall'egoismo, il peggio è di chi verrà assunto ora, è a loro che bisogna far capire quanto sia importante il voto per i movimenti di base.
Scritto da Tina il 7/3/2010 alle 18:55
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