Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 5/3/2010 alle 09:08

Amflora, MON863xMON810, MON863xNK603 e MON863xMON810xNK603. Ecco i nomi e le sigle dei primi 4 organismi geneticamente modificati che la Commissione europea ha decretato poter essere coltivati, trasformati e commercializzati negli stati membri dell’Unione. Il primo OGM è una patata arricchita di amido che servirà a produrre cellulosa ma che potrà essere utilizzato anche come mangime animale. E quindi potremo trovarcelo in modo indiretto sulle nostre tavole. Amflora, la patata “per uso industriale”, è prodotta dalla multinazionale Basf che accoglie questa decisione della Commissione europea come una grande possibilità di business. Questo a scapito della salute di milioni di cittadini, giacché non si hanno ancora riscontri oggettivi sulle ripercussioni che hanno gli OGM sulla salute degli esseri umani. Le altre 3 sigle individuano altrettanti tipi di mais geneticamente modificati che potranno essere utilizzati per l’alimentazione umana e animale. Con questo decreto si annullano tutte le decisioni prese fin dal 1998 in sede europea e si lascia libero spazio all’introduzione in natura di elementi modificati. Politici ed esperti si sono subito schierati contro questo provvedimento che appare unicamente finalizzato a un bene economico e non al benessere dei cittadini. Ci uniamo a questo coro di “no” per valorizzare invece l’agricoltura tradizionale e la salute delle persone che devono essere al primo posto degli interessi comunitari. Non si può cedere alle multinazionali in nome del profitto e di un’economia di morte. Vanno difesi i diritti dei cittadini e non quelli delle imprese. Spero quindi che la società civile si mobiliti su questo tema per non lasciare ai politici la libera determinazione del nostro futuro. No, non possono decidere delle nostre vite!

Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 4 commenti -
nel tuo post hai scittto che il bene economico viene dopo quello dei cittadini, è vero, questo assunto senbra valere sempre su tutto, quello che più preoccupa è il fatto che troppo spesso "SIANO PROPRIO I CITTADINI" a non accorgersi dell'imbroglio.
Scritto da robinews il 5/3/2010 alle 10:59
...è una delle iniziative legate all'anno internazionale della BIODIVERSITA'?!!!!!
Scritto da giovanni il 5/3/2010 alle 11:56
In India, il Bt. Cotton, un cotone geneticamente modificato venduto dalla Monsanto, ha ripetutamente deluso gli agricoltori da quando la società iniziò illegalmente le sperimentazioni nel 1998. Nel 2002, è stata autorizzata la commercializzazione dei suoi semi. La pubblicità della Monsanto prometteva ai contadini una produzione di 15 quintali per acro e circa 226 dollari di guadagni aggiuntivi, ma per un gran numero di agricoltori il Bt.Cotton ha causato la perdita di interi raccolti. Molti altri hanno avuto raccolti medi di soli tre quintali per acro, un quinto di ciò che era stato loro promesso. Ricerche sulle colture delle stagioni precedenti hanno evidenziato nel Maharashtra e nell'Andhra Pradesh raccolti medi di 1,2 quintali per acro. Uno studio del Centro per l'agricoltura sostenibile ha evidenziato che mentre i semi del Bt.Cotton costano ai contadini 36 dollari per acro, i semi dei coltivatori organici costano soltanto 10 dollari per acro, cioè meno di un terzo. Il Bt.Cotton è stato trattato con pesticidi che vengono spruzzati tre volte e mezzo, a un costo di 59 dollari per acro. I coltivatori organici, al contrario, per il controllo dei parassiti hanno usato sostanze ecologiche che costano meno di 9 dollari per acro, cioè meno di un sesto del costo del Bt. A causa degli alti costi di coltivazione e dei bassi guadagni, i contadini indiani si sono trovati intrappolati in pesanti indebitamenti, per sfuggire ai quali si stanno togliendo la vita. Nell'ultimo decennio, in India, più di 40.000 agricoltori si sono suicidati - anche se sarebbe più esatto parlare di omicidio o genocidio. Più del 90% degli agricoltori che si sono uccisi nel Maharashtra e nell'Andhra Pradesh, nella stagione del cotone 2005 avevano piantato il Bt.Cotton.
Scritto da giovanni il 5/3/2010 alle 12:05
La commissione della UE che si occupa di biodiversità è molto dipendente dalle multinazionali e il nuovo commissario, un maltese, lo è ancora di più. E' come per il nucleare, ci si vuole convincere che gli affari dei potenti di oggi sono più importanti della salute delle future generazioni.
Scritto da Adrian zanolla il 5/3/2010 alle 13:19
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