Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 22/3/2010 alle 14:40

Non si puo' negare che l'attuale compagine governativa si sia impegnata con fervore per tornare a costruire una manciata di reattori nucleari nel nostro paese. Ma con i limiti che le sono propri. Due anni orsono il neoministro Scajola dichiaro' a gran voce il programma del governo, un anno e mezzo dopo, esattamente il 15 agosto 2009, la gazzetta ufficiale pubblico' la legge (la n.99/2009) che in verità non faceva altro che delegare il governo ad approvare entro i sei mesi successivi i decreti necessari a disciplinare la “localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonchè dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate”.
La scadenza era dunque fissata per il 15 febbraio, ma in effetti chi abbia spulciato la gazzetta ufficiale in cerca del testo di legge, non ha trovato nulla. Anche lo statuto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare ancora non è stato pubblicato. Inoltre sul progetto nucleare pendono i ricorsi delle regioni che lo considerano anticostituzionale. Insomma il ritorno dell'energia nucleare nel nostro paese non si configura come la passeggiata che le quotidiane esternazioni di Scajola vorrebbero far credere. E nella gente cresce la contrarietà verso questo progetto, come evidenziato da una rilevazione statistica dell'istituto Ferrari Nasi. Intanto però il Governo procede. L’8 marzo la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legislativo con cui il Governo cerca di ignorare che la singola Regione è l’unica titolare del diritto di decidere sul suo territorio. In realtà il Governo sa bene che difficilmente otterrà il consenso delle Regioni e cerca di conseguenza di imbrogliare. Ne è conferma la fuga dal nucleare, per quanto opportunista, di tutti i candidati della destra alla Presidenza delle Regioni. Per i quali – vedi Formigoni - l’unico nucleare buono è quello costruito altrove.
Gran furbo il governatore: altrimenti come farebbe ad arrivare al quarto mandato? 

Commenti dei lettori: 5 commenti -
Caro Mario, sempre meglio fuga DAL nucleare, come indichi nel post, che fuga DEL nucleare. Anche se, purtroppo, in caso di fuga del nucleare, in qualsiasi nazione avvenga (Cernobyl docet), siamo tutti nei guai seri, anzi, catastrofici! E' questa mentalità e cultura di appartenere al Villaggio Globale che deve orientare le scelte, locali, nazionali, internazionali. Diversamente è una gran beffa, sì, generale.
Scritto da Roscar il 22/3/2010 alle 15:43
Perchè mai i costi del nucleare sono ignoti? Perchè non vengono, come anche per le grandi opere, quantificati? Credo che l'imprecisione su cifre enormi (22 miliardi di euro!) favorisca mancanza di controlli e speculazioni ai limiti della legalità. Non così per i piccoli impianti di energia rinnivabile decentrati nel territorio. Forse sta in questa ragione la preferenza per una tecnologia faraonica, irrispettosa dell'ambiente, della trasparenza e della democrazia.
Scritto da Giuliano il 22/3/2010 alle 17:44
Carissimo Agostinelli, cosa ne pensi dei referendum sulla reintroduzione del nucleare in italia e la privatizzazione dell'acqua? credo che ovviamente tu sia daccordo. Non credi che fin da subito a partire dalla Lombardia sia necessario iniziare a costituire i comitati per la raccolta delle firme per i referendum? io sono convinto che con i referendum il nucleare e la privatizzazione dell'acqua non passeranno mai.
Scritto da robinews il 22/3/2010 alle 23:18
@robinews. Prova a chiedere in giro, alla gente qualsiasi: andrebbe a votare per quei referendum? Tutti che alzano le spalle, in una indifferenza che fa spavento. Malinconico, deprimente. Fa piacere leggerti, con quella voglia di fare... Siamo ovviamente con te. Non bisogna mai mollare l'osso alla rassegnazione.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 23/3/2010 alle 13:06
Il nucleare negli altri paesi ha sempre la caratteristica di presentare nelle vicinanze una struttura militare sia per ragioni di sicurezza che, soprattutto per ragioni meramente militari: la presenza di armi nucleari. Quindi, non mi risulta che il mio paese possegga tali tipi di armamenti. Rimane sempre la questione dei costi che non giustificano tale tipo di scelta, checchè ne dica qualcuno. Sono profondamente contrario a questa scelta.
Scritto da lamberto il 24/3/2010 alle 00:22
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