Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 7/4/2010 alle 12:05

Le elezioni regionali si sono concluse, ma il voto non ha preso in considerazione i  risultati degli ultimi cinque anni di governo.  Come si vive in Italia? È questa la domanda a cui da sette anni la campagna Sbilanciamoci! cerca di rispondere attraverso l’indice di qualità regionale dello sviluppo (QUARS), un indicatore che tenta di coniugare diversi aspetti dello sviluppo al fine di ottenere una classifica delle regioni italiane che premi quelle in cui lo sviluppo economico è accompagnato a un elevato benessere. Raggiungono la sufficienza quelle regioni che ottengono un valore migliore o uguale alla media dei valori complessivi. Vale la pena di confrontare i dati della Lombardia con il resto del Paese, per sfatare la leggenda di Formigoni-Bossi di vivere nel mondo migliore possibile. Per l’ambiente la Lombardia ha un punteggio di 5.5. a confronto col Piemonte (6.5), l’Emilia (6), la Toscana (6.5). Al di sotto solo la Campania. Per il lavoro i dati sono rispettivamente: 6+, 6, 6.5, 5. Per la salute 6.5, 6, 7, 7-, 4.5. per l’istruzione e la cultura, sono nettamente in testa Emilia, Toscana e Umbria.

La pagella finale mostra un risultato apparentemente scontato: promosse le regioni del Centro-Nord con qualche rimandato, bocciate quelle del Mezzogiorno. Tuttavia va ricordato che regioni in cui si concentra la ricchezza del paese, come la Lombardia, evidenziano alcune performance negative relativamente alla qualità dello sviluppo e della vita e altre regioni, come la Puglia, con un reddito pro capite molto inferiore e partendo da una situazione socio-economica negativa, hanno saputo in questi anni migliorare le loro posizioni nella classifica del QUARS, in particolare per quanto riguarda la raccolta differenziata e la produzione di energia da fonti rinnovabili. In generale entrambi gli indicatori mostrano segnali di miglioramento: la quota di raccolta differenziata è passata dal 22.7% del 2004 al 27.4% del 2007, un risultato positivo ma ancora troppo basso, soprattutto se si considera che l’obiettivo da raggiungere nel 2007 era del 40%. Ottimi i risultati del Lazio e della Basilicata, con un aumento della raccolta differenziata di oltre il 40%, mentre per quanto riguarda l’energia prodotta da fonti rinnovabili è eccezionale la performance della Puglia che, nel periodo considerato, ha più che raddoppiato la propria produzione di energia pulita. Esaminando i meccanismi di esclusione sociale e la situazione del mercato del lavoro emerge come in Italia la povertà e la disoccupazione siano in crescita: i dati sulla povertà evidenziano un peggioramento in ben 10 regioni su 13 e un aumento del tasso di disoccupazione dello 0,1%. La crisi sembra aver colpito in maniera evidente le regioni del Nord e del Centro, che hanno registrato aumenti sensibili del tasso di disoccupazione. Al contrario le regioni del Sud presentano valori in diminuzione, che tuttavia restano ancora troppo più elevati rispetto alla media nazionale. Ottimo il risultato della Puglia, che vede una diminuzione del tasso di disoccupazione di ben 2 punti percentuali che si accompagna ad una riduzione della povertà oltre il 20%. La Lombardia al contrario registra il primato nell’aumento della povertà, +37.4%, e un incremento sensibile del livello di disoccupazione, che si attesta al 5,4% nel 2009 (ultimi dati Istat disponibili). Si capisce allora perché Vendola costituisca una speranza per chi l’ha votato, mentre il tandem Formigoni-Bossi fonda la sua fortuna sull’esclusione. Ma fino a quando?

 

Commenti dei lettori: 3 commenti -
La tua domanda "fino a quando?" è essenziale è va rivolta a tutti coloro che hanno coscienza dell'ingannevole messaggio che vorrebbe raccontare un nord (la lombardia) come un qualcosa di assolutamente positivo sotto ogni aspetto. Della Puglia hai spiegato bene alcune cose ma bisognerebbe aggiungere che certi risultati positivi sono il frutto di un cimento e di una partecipazione democratica che forse non ha eguali in questo momento in italia.
Scritto da robinews il 7/4/2010 alle 16:36
Fa piacere ritrovare qualche dato e considerazione che non sia quella delle cene di Berlusconi con Bossi e figlio a carico (di noi sciocchi padani...). Fa pensare comunque quanto la politica sia riuscita a non farsi giudicare dagli elettori per quello che fà. Ben ritrovato, Mario e prova a fornirci qualche spunto diverso dall'appiattimento disperante di questo periodo.
Scritto da Adrian Zanolla il 7/4/2010 alle 16:43
Sottoscriviamo in pieno l'invito finale che ti rivolge @Adrian Zanolla.
Scritto da Rosella e Carlo il 8/4/2010 alle 20:03
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