Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 28/4/2010 alle 13:50

Lo scorso 9 aprile, a Parigi, si è svolto un vertice governativo  fra Italia e Francia e la stampa ne ha ampiamente parlato, mettendo in risalto gli accordi in ambito nucleare. Due settimane dopo, il 26 Aprile, Berlusconi incontra Putin e sigla accordi nucleari anche con la Russia. Dato il tradizionale collegamento militare dei settori atomici delle due potenze europee, è forte il sospetto che l’Italia stia entrando in un giro di accordi che travalicano il settore civile e che non potrebbero certo mettere in ombra l’alleato USA. Allora: cosa è cambiato rispetto al vertice dello scorso anno, quando Enel ed EDF annunciarono la firma di una lettera d'intenti per costruire "almeno" quattro reattori di esclusiva tecnologia francese in Italia? E' presto detto. In molti avevano criticato quell'accordo, considerandolo un affare sì, ma solo per i Francesi. Il ministro Scajola e Fulvio Conti (a.d. di Enel) avevano così iniziato un'opera di convincimento per rassicurare - in particolar modo il mondo industriale - che una grossa fetta, addirittura il 70% della torta degli investimenti, sarebbe finita in mani italiane. Anche in Confindustria e in Assoelettrica (che riunisce tutti i produttori di energia elettrica) erano girati documenti che paventavano la nascita di un monopolio in cui i francesi avrebbero finito col portare a casa i maggiori profitti, considerando che, oltre a costruire, forniranno il combustibile e lo riprocesseranno in impianti controllati dai militari. A questo punto gli USA si sono allarmati e Ansaldo e Techint, che sono  le uniche imprese italiane con know how su reattori americani, sono state prontamente rimesse in corsa. Per far quadrare il cerchio è stata siglata una lettera di intenti con cui Enel (ente elettrico italiano) ed EDF (ente elettrico francese) dichiarano che "beneficeranno dell'esperienza di Ansaldo e di Techint – e cioè del coinvolgimento degli americani - negli studi e nella progettazione dei sistemi nucleari.”  Dunque il 9 Aprile a Parigi è giunto a conclusione il negoziato per garantire che una fetta dei cospicui investimenti che faremo per realizzare il piano nucleare proposto dai francesi finisca ad Ansaldo e Techint e, attraverso loro, alle grandi imprese nippo-americane progettiste di loro reattori . Ma quanti impianti nucleari costruiremo, se dovremo realizzare non solo progetti francesi, ma anche  americani? Questo rimane un mistero o un incubo. E, vista la follia della corsa all’atomo di questo governo, come poteva restare fuori la Russia dell’amico Putin che il Cavaliere si è affrettato a coinvolgere il 26 Aprile con una intesa fulminea che abbraccia gasdotti, forniture di uranio e depositi di scorie? Peccato che a fronte di tanto inquietante e torbido attivismo del governo sul fronte nucleare, sia disarmante la mancanza di iniziative su quello delle energie rinnovabili, nonostante da mesi, anzi anni, sul tavolo pendano grossi problemi che costituiscono pesanti zavorre allo sviluppo del settore.

Commenti dei lettori: 6 commenti -
Ma l'opposizione politica, sociale e civile contro quanto sta accadendo dov'è? Il tuo post denuncia con grande lucidità le strategie in atto MA DI QUESTO NESSUNO SE NE OCCUPA. da Bersani a Rutelli, da Ferrero a Di Pietro, da Casini a Bonelli, Non ti sembra che sia arrivato il momento di rilanciare con gran forza il movimento antinucleare e per una ecvonomia e sviluppo basati concretamente sulle energie rinnovabili? il tempo stringe e speriamo di non dover dire "ormai è troppo tardi".
Scritto da robinews il 28/4/2010 alle 08:47
Ma tutte queste cose importanti dette e programmate dal B. diventano subito ufficialmente operative e legge solo perchè le ha esternate il capo del governo o devono, obbligatoriamente, essere legiferate? E' una domanda che si pongono in tanti.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 28/4/2010 alle 08:49
@robinews. Hai sicuramente ragione nell'invitare all'azione concreta anche se oggettivamente sembra proprio che tutto langue, nel disinteresse di chi deve dare un forte impulso all'azione, che è sensibilità... Il tempo stringe, ed è da molto che urge! Mentre l'opinione pubblica sembra preoccupata ed interessata ai dolci caldi invitanti tepori della primavera. E i gravissimi disastri ambientali continuano...
Scritto da Carlo A.A. il 28/4/2010 alle 14:21
E' davvero disarmante il silenzio totale dell'oppsizione su temi di importanza strategica come questi. Mi domando come l'opposizione si aspetti di essere presa sul serio da qualunque elettore, visto che sembra non avere uno straccio di idea su un tema come quello dell'energia
Scritto da Fabio il 28/4/2010 alle 15:15
La tua analisi conferma tre cose: il Keynesismo militare non accusa colpi e prosegue la sua corsa folle e suicida; la democrazia viene calpestata dall’autoritarismo berlusconiano, che non perde occasione di propinare annunci demagogici ed imbonitori; l’assenza di un movimento in grado di contrastare, come sull’acqua, queste scellerate politiche della destra, stante il filo-nuclearismo del PD. Confidiamo nel potere delle regioni, alla faccia dello pseudo-federalismo leghista e marantelliano.
Scritto da Gian Marco il 28/4/2010 alle 17:31
Sulle forniture di combustibile per le centrali nucleari che il governo vuole costruire c'è oggi anche l'articolo "Niger, il paese radioattivo, l'altra faccia del nucleare" - di ANTONIO CIANCIULLO, 05 maggio 2010 - http://www.repubblica.it/ambiente/2010/05/05/news/uranio_niger-3841556/ che riporta un importante rapporto di Greenpeace. Te lo segnalo, pensando di fare cosa utile e comunicandoti il mio appoggio alle tue idee.
Scritto da Giovanni Galanti il 6/5/2010 alle 16:02
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