Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 2/5/2010 alle 08:59

In questi giorni è tornato in auge il nome di Ipazia, complice un film, Agorà, proiettato anche nelle sale a Varese e interpretato da una intensa Raquel Weisz. Ipazia era una scienziata alessandrina, inventrice del planisfero e dell’astrolabio e brutalmente assassinata nel 425 d.C: una delle prime vittime del fondamentalismo religioso. Di lei parla Margherita Hack, che considera  L’assassinio di Ipazia un atroce episodio di quel ripudio della cultura e della scienza che aveva causato molto tempo prima della sua nascita, nel III secolo dopo Cristo, la distruzione della straordinaria biblioteca alessandrina. Ipazia insegnava al Serapeo d’Alessandria, tempio dedicato a Serapide, dio greco-egizio. La sua scuola era frequentata da cristiani, ebrei, nestoriani, novaziani e pagani. Ipazia però non si dichiarava neppure pagana, perché voleva che la sua ricerca scientifica fosse libera, guidata solo dalla ragione. Ne risulta una scienziata straordinariamente moderna, che all’analisi teorica faceva seguire la sperimentazione pratica. Pierre Fermat, il grande matematico del 1600 considera Ipazia “ meraviglia del suo secolo”. Venne massacrata dai monaci parabolani, una sorta di esercito privato agli ordini del vescovo Cirillo patriarca di Alessandria, che terrorizzava la città e agiva nella violenza, al di là di ogni legge imperiale, radendo al suolo le sinagoghe, giustiziando gli ebrei, confiscando i loro beni. Eppure sono gli anni di S.Agostino, discepolo di S.Ambrogio, così caro alla tradizione popolare milanese. Ma anche gli anni dei roghi delle biblioteche dove andarono distrutti i rotoli di papiro che erano i libri di allora. Anche gli scritti di Ipazia vennero bruciati. Si faceva così tacere una voce critica, indipendente. La voce libera d’una donna e della comunità scientifica che attorno a lei si stringeva. Con il suo sacrificio comincia quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tenta di soffocare la ragione. Benvenuto un film non bellissimo, ma meritevole per la riconsiderazione di episodi terribili e nascosti del cristianesimo integralista che conquistava il mondo, ma tradiva il Vangelo.



Commenti dei lettori: 3 commenti -
E' un pò troppo romanzato il film, ma se ne ricava una immagine adeguata allo spessore della donna. Ipazia, conosciuta solo dai matematici, è la prima figura di scienziato moderno, anche applicativo. Il plateale assassinio di Ipazia doveva servire da deterrente contro il pensiero scientifico greco e i suoi esponenti. Infatti funzionò benissimo e l’umanità ritardò il progresso scientifico e tecnologico di quasi 1000 anni.
Scritto da Daria il 2/5/2010 alle 10:03
Io il film l’ho trovato toccante e disgraziatamente VERO perché, privo di qualunque preconcetto, sbatte in faccia le cose proprio così come sono state, senza tentare alcuna spiegazione. Forse proprio questa "libertà" lascia spiazzati. Magari si insegnasse a studiare la storia così!
Scritto da Antonio Carretta il 2/5/2010 alle 10:26
un'antenata di Galileo Gelilei cui se non altro fu risparmiata la vita anche se a costo di una pesante negazione del proprio pensiero
Scritto da angelo m il 2/5/2010 alle 13:08
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