Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 3/5/2010 alle 09:57

A partire dai primi secoli del secondo millennio i commerci seguivano la cosiddetta via della seta. In realtà le vie erano tre, con diverse varianti. La prima era quella terrestre del nord, lunga 5000 miglia e che passava attraverso l’impero mongolo; la seconda, la via di mezzo, partiva dalla costa mediterranea di Siria/Palestina, passava da Bagdad, poi si divideva in una strada marittima (fiume Tigri e Mar Rosso) ed in una terrestre (Samarcanda), infine la strada meridionale collegava Alessandria, Il Cairo e il Mar Rosso con il mare Arabico e poi l’Oceano Indiano. La storia dei molti miracoli asiatici di questo dopoguerra è ancora soprattutto una storia marittima basata sull’esportazione forsennata via mare di prodotti che partono dai porti cinesi verso il resto del mondo. Ma oggi c’è una novità: la Cina vuole mettersi al centro del sistema e progetta di costruire una grande rete ferroviaria ad alta velocità, passeggeri e merci, che dovrebbe collegate l’Asia all’Europa. La rete ferroviaria progettata dai cinesi dovrebbe collegare almeno 17 paesi secondo tre assi principali. Per le sue dimensioni, per il numero delle tratte, per il tracciato di due di esse (verso Berlino e verso Londra), l’idea ricorda da vicino proprio l’antica via della seta. La Cina presenta già alla fine del 2009 il più lungo sistema ad alta velocità del mondo, con più di 6.500 chilometri, ma esso dovrebbe raggiungere i 13.000 chilometri entro il 2012. E pensare che soltanto 3-4 anni fa non era in esercizio neanche un metro di rete. Più in generale, il teorizzato passaggio del centro di gravità dell’economia mondiale dall’ovest all’est segna continuamente dei passi in avanti sul campo, dal settore dell’auto a quello del trasporto aereo, dall’acciaio all’elettronica di consumo, dai cantieri navali alle nuove tecnologie energetiche e, nel progetto descritto, ai treni ad alta velocità

 

 

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Certo che è impressionante la visione che la Cina ha del pianeta, non solo di se stessa. Passare dai trasporti via mare a quelli via terra con treni veloci significa rivoluzionare la geografia e rivalutare l'Eurasia rispetto al Pacifico. Sono questioni di tale portata da far girar la testa.
Scritto da Rossano il 3/5/2010 alle 09:43
niente no tav niente no ponte niente sindacati,nessuna valutazione di impatto ambientale,(non passano neppure dalla valle della Bevera) aggiungiamoci un surplus commerciale enorme .Probabile che tutto funzioni finche sono in Cina,sperabile che qualcuno vada a vedere le carte quando arrivano in Europa
Scritto da angelo m il 3/5/2010 alle 12:00
Ma la visione che la Cina ha del mondo non assomiglia un pò troppo ai desideri che l'Occidente non si può permettere più? Grande potenza in tutti i sensi, ma cosa ne è della saggezza dei suoi grandi pensatori?
Scritto da Adrian Zanolla il 3/5/2010 alle 17:38
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