Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 11/5/2010 alle 08:29

Gli italiani si muovono di più, ma in modo diverso rispetto a 10 anni fa’. Si allungano i km percorsi ogni giorno e di conseguenza anche il tempo dedicato al trasporto aumenta, cresce anche l’uso dell’automobile, nonostante i tanti proclami per la mobilità sostenibile, ma cambiano anche le motivazioni degli spostamenti. In dieci anni aumentano del 17,8% i passeggeri/km. Nel decennio Il numero medio degli spostamenti pro capite è rimasto stabile ed è pari a tre al giorno, mentre cresce del 3,2% il tempo medio impiegato per muoversi (da 59,6 a 62,8 minuti) e soprattutto crescono del 4,9% le distanze medie percorse da ogni cittadino ogni giorno passando da 30 km a 34,9 km. In particolare, crescono in maniera decisa gli spostamenti di media distanza tra 10-50 km che passano dal 18,1% al 24. Due riflessioni immediate: il 73,3% dei cittadini che si spostano non fa più di 10 km ma la spesa per gli investimenti per soddisfare questa domanda di mobilità urbana non supera il 6% degli investimenti del Governo, perché vengono privilegiate nuove autostrade che incrementano il traffico motorizzato e nuove tratte ad alta velocità ferroviaria che collegano comuni capoluogo di regione. Scelte ponderate alla domanda effettiva degli spostamenti dovrebbe invece privilegiare investimenti sui nodi per ferrovie urbane, metropolitane e tramvie, il cui funzionamento interessa più dei due terzi delle persone che si muovono. Inoltre, la crescita della domanda di mobilità tra 10 e 50 km che è correlata alla crescita insediativa nei comuni della prima, seconda ed anche terza cintura metropolitana, con il relativo spopolamento delle grandi città, nonché nuovi poli commerciali e di servizi localizzati fuori dalle città. E’ l’effetto dello sprawl urbano a bassa densità che sta consumando territorio prezioso, informe e senza un disegno, che non essendo servito da reti di trasporto collettivo induce una domanda crescente e basata sull’uso dell’auto. Infatti l’auto passa dal 59, 3% degli spostamenti nel 2000 al 65,3% del 2009 e di questi ben il 57,7 viaggia solo. Quindi sono stati dieci anni dove è cresciuta la mobilità insostenibile e questo deve indurre ad una riflessione spietata: altro che tangenziali e autostrade!

 

 

Categoria: Infrastrutture
Commenti dei lettori: 6 commenti -
Oggi si apre il Consiglio in Lombardia e Agostinelli non c'è più, nemmeno Monguzzi. Chi si occuperà di queste tematiche, visto che anche il PD sembra esaltarsi solo a autostrade e tangenziali?
Scritto da Adrian Zanolla il 11/5/2010 alle 10:30
Il tema del trasporto su gomma è annoso e sempre più problematico, anno dopo anno. Con aumento di inquinamento atmosferico, consumi esorbitanti, vita stressata, con gli annessi e connessi, che tutti, ahinoi, ben viviamo ogni giorno sulla nostra pelle! Alternative? I mezzi pubblici, i trasporti su rotaia... che devono essere efficienti, convenienti... Intanto sempre più automobili, più auostrade, appunto. Sigh!
Scritto da Carlo A.A. il 11/5/2010 alle 11:00
@Adrian Zanolla. Hai ragione. Quando tutte le forze politiche, di ogni parte, cominceranno ad avere come priorità assoluta, oltre al diritto al lavoro, l'attenzione concreta ai problemi dell'Ambiente? Essere ecologisti "una tantum" alle manifestazioni periodiche, magari in concomitanza di sciagurati disastri ecologici, non significa proprio nulla!
Scritto da Rosella il 11/5/2010 alle 11:08
al riguardo molto significativa la puntata del programma rai report di domenica qualora se la fosse persa bisognerebbe inviarne una copia all'assesore spechiarelli,per capirsi quello secondo cui la lega difende il territorio dalla speculazione
Scritto da angelo m il 11/5/2010 alle 12:03
sembra quasi impossibile invertire questa tendenza ad aumentare il consumo di territorio e aumento del traffico e uso smodato del trasporto ad uso privato. Spesso sono in tanti a dire che la coscienza e la cultura ambientale sia in crescita tra i cittadini. Con i dati di questo tuo post testimoniano che è esattamente il contrario. Che fare? forse nulla o forse qualcosa di più radicale di quello fatto fino ad oggi. O forse aspettare rassegnati all'epilogo certo del disastro????
Scritto da robinews il 11/5/2010 alle 13:26
@angelom. Ho trovato anche io splendido Report di domenica. A proposito, il post di Agostinelli si concentra sui trasporti entro i dieci chilometri, dove la bicicletta e i sistemi a rotaia urbani e extraurbani sono decisivi. Si è mai visto qualcosa del genere tra le priorità degli amministratori varesini e lombardi? Invece basta andare in Svizzera o in Alto Adige per vivere in un mondo diverso e più umano.
Scritto da Riccardo il 11/5/2010 alle 13:27
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