Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 21/5/2010 alle 07:29

                               “Risolveremo tutto e in tempo”: questo è lo slogan che da 60 anni domina l’industria nucleare. L’ultimo caso, già denunciato da Greenpeace la scorsa primavera, è quello del sistema di automazione e controllo dell’EPR, il reattore proposto da EDF (francese) e Enel (italiana) per il nostro territorio e la clamorosa denuncia pubblica e congiunta delle tre agenzie di sicurezza nucleare, la francese ASN, la britannica HSE’sND e la finlandese STUK che riguarda la non osservanza – nel progetto – del “principio di indipendenza”: il sistema di emergenza non è indipendente da quello di normale funzionamento. Può apparire bizzarro, ma la verità è che l’EPR è un prototipo il cui progetto non è stato mai interamente approvato. I cantieri in Finlandia a Olkiluoto e quello in Francia a Flamanville dove l’EPR è in costruzione, sono stati aperti con la fiducia che man mano i vari pezzi del progetto sarebbero stati messi a posto. Se dunque l’agenzia di sicurezza finlandese STUK riscontrava all’ottobre 2008 oltre 2.100 “non conformità” tra il progetto approvato e le opere in cantiere, il progetto del “sistema nervoso centrale” del reattore non era nemmeno stato approvato. Uno dei temi critici sollevati riguarda la mancanza di informazioni relative ad eventi esterni come incidenti aerei e la certezza che il contenimento del reattore non è sufficiente in caso di impatto di un velivolo. In ogni caso, la presa di posizione comune delle tre agenzie di sicurezza con un documento pubblico pone più di un dubbio sul futuro realistico dell’EPR e sui tempi effettivi di completamento. Anche perché i ritardi in cantiere sono legati a una bassa qualità nella realizzazione delle opere: ancora il 15 ottobre scorso l’autorità di sicurezza finlandese STUK evidenziava problemi di qualità nelle saldature delle tubature del reattore. Emerge quindi un quadro in cui il costruttore francese mostra una attenzione alla sicurezza piuttosto discutibile, sia nella progettazione del reattore EPR che nella realizzazione delle opere. Possiamo allora andare tranquilli quando Berlusconi brinda con Sarkozy all’acquisto di quattro reattori così “chiacchierati” perfino nell’ambiente filonucleare?

Commenti dei lettori: 5 commenti -
Adesso però stanno raccontando che i reattori di IV generazione sono sicuri e che i problemi si risolveranno. Io credo che per costruire un impianto nucleare "sicuro" occorrano così tante precauzioni da rendere costosissima la produzione. E poi c'è il problema delle scorie. Basta con inseguire chimere! Meno consumi, niente atomo e più sole
Scritto da Ambrogio, il muratore il 21/5/2010 alle 08:05
da segnalare sul sito www.legambiente/eu un interessante articolo Per il clima contro il nucleare-sicurezza rischi ambientalie costi,Tutti i problemi che gli italiani devono conoscere sulla tecnologia nucleare francese che il governo vuole importare in Italia. Collegato un dossier EPR un reattore o un bidone?
Scritto da angelo m il 21/5/2010 alle 13:40
Occorre ricordare che questi tipi di reattori non hanno assolutamente rimosso la possibilità di incidente catastrofico. Ne hanno solo ridotto un poco la probabilità. Di quanto, è argomento di discussione ed è per questo che le agenzie si rifiutano di accreditare una sicurezza che non c'è, mentre le aziende costruttrici la simulano anche propagandisticamente. Con l'appoggio del nostro Governo
Scritto da Mario Agostinelli il 21/5/2010 alle 17:18
Ma anche il solare ha i suoi problemi. Come la mettiamo con lo smaltimento del tellururo di cadmio? dalla padella alla brace, altro che solare.
Scritto da Gino Panino il 21/5/2010 alle 20:08
segnalo una recensione di un libro uscito in Francia “La Centrale” (Elisabeth Filhol, edizioni P.O.L) che narra la vita di chi lavora nelle centrali nucleari aprendo uno spiraglio su un mondo terrificante. http://www.globalproject.info/it/community/Le-scorie-umane-del-nucleare-alla-francese/4353
Scritto da anteo il 3/6/2010 alle 12:53
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