Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 28/5/2010 alle 17:44

Libero di ieri, quotidiano della famiglia Berlusconi, titolava entusiasta: “Forza Taglia!”, esaltando così l’accanimento di questi governanti contro le aspettative della gente comune e i diritti dei cittadini onesti, disposti da sempre a fare sacrifici, ma non certo a venire sbeffeggiati.  Tagliare salari e pensioni per dar fiato agli speculatori, agli evasori e all’ennesimo condono sembra davvero insopportabile, ma su questo interverrò domani in maniera più ragionata. Oggi voglio indignarmi su un aspetto terribilmente stonato e stridente, ma che la stampa non ha quasi rilevato o voluto evidenziare. Si tratta delle spese militari nemmeno riconsiderate di un centesimo nel bilancio travolto dalle forbici di Tremonti. Sulla manovra finanziaria anticrisi i titoli si sono sprecati e i commenti anche. Manovra sulle pensioni e sul numero delle province, sugli stipendi degli statali e sulle regioni, persino sull’invalidità e sui
politici che guadagnano più di 80.000 euro, sulla sanità, sulle case fantasma e sull’evasione fiscale. Mi sforzo di cercare i tagli alla difesa ma niente. Non posso crederci. Non hanno tagliato nemmeno le parate militari! Non hanno fatto nemmeno un passo indietro sull’acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF-F35) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di 13,5 miliardi di euro, più della metà della manovra varata ieri dal governo. La spesa militare non si tocca! Eppure sono convinto che se chiedessimo alla gente se preferisce i tagli sugli stipendi e sulla spesa della propria regione, sulle pensioni e sui servizi della sanità, rispetto a quelli per la “difesa”, non avrebbe incertezze a dire che, in tempo di recessione, la sicurezza di cui abbiamo bisogno con maggiore urgenza è quella sociale. Messa in crisi dalla manovra finanziaria di un governo classista e militarista.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 9 commenti -
Carissimo Mario, in questi giorni mi sono chiesto spesso perchè la parte relativa alle spese militari non viene neanche citata nel dibattito tra i frequentatori delle televisioni o dai giornali. Il silenzio generale su questo aspetto e l'esclusione della spese militari dalla manovra ha secondo me solo una ragione e cioè: LA CRISI E' DOVUTA IN GRAN PARTE AI COSTI DELLE GUERRE DELL'OCCIDENTE IN IRAQ, AFGANISTAN,ECC. perchè non facciamo quattro conti su questi costi?????
Scritto da robinews il 28/5/2010 alle 10:49
Caro Agostinelli, mi fa piacere notare che qualcuno sollevi l'argomento delle spese militari. Non so a lei, ma a me continua a disgustare il silenzio totale della stampa (di qualsiasi colore) sulla spesa assurda per gli F35. Cordiali saluti
Scritto da Fabio il 28/5/2010 alle 13:15
E una volta che si sono fatti i conti ...agli alleati cosa diciamo...noi andiamo a casa perché siamo vigliacchie abbiamo paura di spendere soldi? ma mi faccia un piacere Agostinelli!!!
Scritto da Ferruccio il 28/5/2010 alle 17:58
@Ferruccio. Se la crisi riguarda un modello di sviluppo sbagliato che fa arricchire pochi e la fa pagare sempre a quelli che stanno in basso, allora non si capisce a quale alleati dobbiamo rispondere e a che accusa di vigliaccheria possiamo essere sottoposti quando volessimo semplicemente ridurre le spese di guerra e investire in occupazione, ambiente e più giustizia. Se i soldi mancano, perchè dovremmo buttarli in imprese come i cacciabombardieri che da soli valgono mezza finanziaria?
Scritto da Gaetano il 28/5/2010 alle 21:21
@ferruccio, ma mi faccia il piacere lei, cosa c'entra la vigliaccheria con gli alleati, lei ferruccio fa finta di non capire, INTANTO FACCIAMO CONOSCERE I CONTI ESATTI AI CITTADINI (NOSTRI E A QUELLI DEGLIA ALLEATI) COSI' SI POTRA' RAGIONARE A CARTE SCOPERTE. Magari potremo per esempio scoprire che con il solo 10% di questi soldi si potrebbe pacificare il mondo insieme ai "cosiddetti alleati" bombardando con il "pane e l'acqua" anzichè fabbricare "terroristi" con i cacciabombardieri.
Scritto da robinews il 28/5/2010 alle 21:32
Riassumendo: 2 miliardi la portaerei Cavour, 15 miliardi per il programma degli F35, 20 miliardi per mantenere 180.000 militari (di cui 100..000 graduati) che potrebbero essere ridotti tranquillamente del 20% con risparmio di 4 miliardi
Scritto da Enrico Bigli il 28/5/2010 alle 23:56
una grossa quantita' di soldi in spese militari sono nascoste nelle pieghe: cito spese dello sviluppo economico, soldi dati a oto melara,alenia,aermacchi agusta westland ecc..ecc.. Le missioni di pace non si fanno con le armi, ma con aiuti alimentari assistenza ospedaliera ecc.. Sono guerre non dichiarate e anticostituzionali !
Scritto da galli enzo il 29/5/2010 alle 05:27
Certi conti, certe realtà, certe riflessioni vengono pubblicate soltanto o quasi esclusivamente da qualche rivista dei missionari. Ricordiamo in particolare Nigrizia, un mensile dei padri comboniani (cui appartiene il padre Alex Zanotelli, sempre in prima fila su questi temi).
Scritto da Rosella e Carlo il 29/5/2010 alle 07:59
Bravo Mario, hai proprio ragione. E nessuno ne parla. @Ferruccio, che cagata. Son capaci tutti di spendere i soldi degli altri, si è coraggiosi a risparmiarli o a spenderli bene. Se vuole mi dia il numero del suo conto corrente che le mostro come sono coraggioso.
Scritto da Elio il 29/5/2010 alle 11:28
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