Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 31/5/2010 alle 08:10

Nei commenti di ieri sul blog sono state sollevate riserve sul giudizio da me espresso sui tagli sconsiderati della Finanziaria. Ci voglio tornare perché si può dissentire, ma non evitare un confronto per pregiudizi che non lasciano scampo. E’ tipico di questa fase non ascoltare posizioni diverse dalle proprie, forse istruiti dai talkshow televisivi, dove i protagonisti sono sempre e comunque antagonisti irriducibili, impermeabili alle ragioni dell’altro. Perfino Libero e il Giornale fanno capire che qualcosa nell'asse propagandistico si è incrinato e che bisogna prendere sul serio le reazioni a 180 gradi ad un provvedimento iniquo e senza qualità. La crisi economica, da cui non siamo affatto usciti, è il primo dei problemi italiani. Ma correggere i conti pubblici in una situazione di crisi senza cercare vie d'uscita può diventare socialmente un disastro, con buona pace dello stupidario governativo che ha continuato per mesi a dire che l’Italia stava meglio del resto d’Europa. Infatti le promesse di tagli alle tasse sono di poco tempo fa. Il ribadito impegno per il federalismo fiscale è ancora più recente. Senza alcun riguardo per la realtà. La verità è che il Governo ha dipinto un’Italia che non esiste e chi lo dice non è un disfattista, e nemmeno un fissato, ma semplicemente uno che chiama le cose con il loro nome, dispiacendosi che si sia arrivati ad un punto così gramo.  E come si fa a discutere di futuro con chi non dice la verità? Non è la quantità della manovra economica che spaventa ma la sua qualità. Se non c’è stimolo alla ripresa ci si candida ad altri tagli tra poco. Sempre più dolorosi e sempre più diretti verso la parte più debole e che non ha alcuna colpa. Ormai si dovrebbero adottare misure che non siano semplici spot. Ad esempio verso i redditi più alti, verso i beneficiari del rientro dei capitali dall’estero a prezzi da saldo. Una politica seria delle entrate ha nella lotta all’evasione un asse strategico e un maggiore prelievo sui redditi alti è il suo completamento. Dicendo questo non vivo sulla luna, ma sto con la maggioranza della popolazione che è così frastornata e delusa da sperare o voler credere che la crisi non ci sia, perché a pagarla sarebbero sempre gli stessi. Più della metà della manovra sono tagli a Regioni ed Enti locali. Da loro non a caso vengono le dichiarazioni più dure. Questi tagli comporteranno aumenti delle tasse, dei ticket, dei tributi a livello locale. I cittadini - e con più sacrificio i meno abbienti - dovranno pagare o non avranno più i servizi garantiti in precedenza. Milioni di persone staranno peggio, alcune molto peggio. E se gettiamo lo sguardo oltre le condizioni materiali, ci accorgiamo che la cultura, la scuola e la formazione dei giovani avranno meno risorse, che la tutela idrogeologica e il risanamento ambientale scivoleranno in fondo alla lista delle priorità.  Allora, come si fa a non discutere e combattere scelte che colpiranno il tenore di vita di interi ceti sociali, impoveriranno anche spiritualmente tutti i cittadini e trascureranno l’ambiente naturale in cui i nostri figli collocano la loro speranza di vita futura?  

Commenti dei lettori: 4 commenti -
Perfino Napolitano ha con misura espresso perplessità sulla Finanziaria. Non era mai successo un intervento così alto sull'azione di un governo dedicata al "risanamento" e all'emergenza. Ma noi dobbiamo lasciare solo ai livelli istituzionali la preoccupazione? Muoviamoci una buona volta!
Scritto da Adrian Zanolla il 31/5/2010 alle 09:42
Per quanto riguarda l'aspetto ambientale, ora è imprescindibile una REALE e accurata analisi delle priorità per lo sviluppo del territorio: la quantità e la qualità della nostra acqua, il risparmio del suolo e delle risorse non rinnovabili,... per poi attuare misure che PREVENGANO il loro deterioramento e la loro scomparsa. Senza prevenzione ci si ritroverebbe ad affrontare COSTI AMBIENTALI, di SALUTE ed ECONOMICI insostenibili che andrebbero a compromettere profondamente il futuro.
Scritto da giuliana il 31/5/2010 alle 09:54
Quello che manca nello spirito di convivenza ormai declinante del nostro paese è l'idea forza di un patto sociale, che veda tutti camminare e, se occorre, confliggere per andare nella direzione di maggiore giustizia per maggiore benessere. Questo Governo ha in mente esattamente l'opposto e spera soltanto che l'ignoranza mediatica e il bavaglio alla stampa lo preservi da ogni critica e ribellione. Ha ragione Adrian Zanolla: muoviamoci una buona volta!
Scritto da Carletto Magni il 31/5/2010 alle 09:59
La dimensione dei tagli ai trasferimenti alle regioni e comuni sono talmente grandi che non potranno non avere ricadute su "tutti i cittadini" con aumento dei tributi locali e tagli ai servizi essenziali. Certo ci sono anche sprechi e spese che si possono tagliare, a partire dall'elicottero di Formigoni (ma lo taglierà??). Quello che mi chiedo è perchè con la scusa di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, NON SI TOCCANO MAI LE RENDITE FINANZIARIE E GRANDI RICCHI.
Scritto da robinews il 31/5/2010 alle 10:05
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