Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 7/7/2010 alle 12:16

Il trasporto pubblico locale è vittima dei tagli alle regioni decisi dal governo. Per i pendolari, si profila una riduzione dei servizi e un aumento delle tariffe, mentre restano intoccabili le spese per grandi opere (TAV, Ponte sullo Stretto, Pedemontane varie). Anche Formigoni ha definito la manovra Tremonti irricevibile ed ha chiesto al governo di cambiarla, annunciando che così si affossa il federalismo fiscale. In effetti la soppressione dei trasferimenti comporta l’impossibilità di esercitare funzioni trasferite come il trasporto pubblico locale, il trasporto ferroviario, l’edilizia residenziale, opere pubbliche, incentivi alle imprese, agricoltura ed ambiente. In pratica non c’è più corrispondenza tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per esercitarle. Questi tagli hanno scatenato un allarme fortissimo per il trasporto dei pendolari che usano autobus e ferrovie con la prospettiva di tagli del 20% del servizio attuale, a cui si potrà rispondere solo o con lo “smantellamento del servizio su gomma urbano ed extraurbano o il raddoppio delle tariffe”. E’ previsto il definanziamento delle autorizzazioni di spesa non ancora utilizzate nel triennio 2007-2009, per le reti tranviarie e metropolitane, l’acquisto di materiale rotabile ed forse anche le risorse del 2009 per il trasporto regionale di Trenitalia. Si tratta di una manovra alla cieca, che non tiene conto della spesa già sottodimensionata e mai consolidata rispetto ad altri paesi europei per il trasporto collettivo, della necessità di promuovere anche e soprattutto in tempi di crisi la mobilità collettiva sia come soluzione ai problemi di mobilità dei cittadini e sia come contenimento della spesa per il risanamento, l’incidentalità, le emissioni di C02, tutti effetti negativi e costosi dell’attuale ed insostenibile sistema di trasporto. Perché fare macelleria sociale sui pendolari e lasciare intatti i sei miliardi per il Ponte sullo Stretto, i cinque miliardi per l’Alta velocità Milano-Genova, gli 8 miliardi di euro destinati per la realizzazione della Torino-Lione ad Alta velocità?

I tagli per la mobilità sostenibile sono un pessimo affare per tutti: utenti, lavoratori, ambiente, città, industria del settore ed anche per le casse dello stato. Questa volta ha ragione Formigoni, ma avrà il coraggio di trarne le conseguenze con il Cavaliere?

 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Interessantissimo il raffronto tra finanziamento delle grandi opere e tagli ai treni e ai bus dei pendolari. Se lo si mette insieme all'accordo di Pomigliano si capisce che la Fiat è sempre nel cuore dei nostri govenanti. Più auto a discapito dei salari e dei diritti e grandi opere su cui lucrare tangenti e potere politico. Mi chiedo perchè di queste cose parla in continuazione Agostinelli, mentre gli altri blogger continuano a discutere solo di fatti interni al recinto dei loro partiti.
Scritto da Giuliano il 7/7/2010 alle 12:03
condivido le osservazioni di Giuliano e chiedo agli altri blogger di Varese News di informarci meglio di quanto accade nei palazzi dove si prendono decisioni che poi hanno implicazioni sulla nostra vita quotidiana di cittadini. Chiedo anche di tenere alto il livello di osservazione su queste tematiche e ringrazio chi va sempre a "rompere le uova nel paniere" di certi personaggi pubblici che pensano solo però al loro interesse privato... e buona giornata, compatibilmente!
Scritto da Fabrizio Rossini il 7/7/2010 alle 12:35
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)