Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 9/7/2010 alle 10:00

Dal Brasile Berlusconi ha rilasciato dichiarazioni di sfrenato ottimismo sulla crisi economica. Purtroppo (per noi, più che per lui ) le cose non stanno proprio così.

Al G 20 di Toronto la Germania ha imposto la sua linea restrittiva al resto dell’Europa, dato che il suo debito pubblico, fortemente aumentato per fare fronte alla crisi delle banche tedesche, costerà pochissimo, attorno allo 0,50 % di interessi mentre la Spagna pagherà il 4,5 % e la Grecia oltre il 7 %. In altre parole la Germania attira capitali, anche dal resto dell’Europa, a prezzi stracciati  e punta ad esportare. In compenso, impone a tutti un’attenzione parossistica ai conti pubblici, che porterà inevitabilmente a ritardare la ripresa economica, vista come una conseguenza dei tagli ma che in realtà non lo è. Gli Stati Uniti hanno adottato alcune misure in materia di regolazione finanziaria e di limite alla speculazione. Nella stessa direzione anche la Germania sembra volere prendere alcuni provvedimenti come il divieto di vendite allo scoperto. Il Governo italiano preferisce giocare a rimpiattino con dichiarazioni pubbliche che non corrispondono a quelle fatte nelle sedi intergovernative, ma se la cava con smentite e con la fiducia sulla finanziaria. Una manovra che ha il difetto principale di togliere carburante ulteriore alla possibile ripresa, sia con i tagli diretti che ancora di più con i tagli a Regioni ed Enti locali. Naturalmente, i programmi della Difesa non si toccano. Gli investimenti pubblici ne faranno le spese, mentre gli investimenti privati nel 2009 sono calati oltre il 12 %. Dove trovare le risorse ? Noi diciamo dalle rendite finanziarie anzitutto, ma anche con un prelievo sugli oltre 100 miliardi di euro di patrimonio rientrati in Italia con lo scudo fiscale. Ma chi ne parla? Siamo fermi e rischiamo di restarci per molto tempo: altro che crisi alle spalle! In effetti ci muoviamo. A fine anno avremo 800.000 posti di lavoro in meno rispetto all’inizio della crisi. In aggiunta ai precari licenziati per primi che non fanno notizia e alla disoccupazione giovanile ormai oltre il 30 %. Quindi qualcosa si muove, purtroppo nella direzione sbagliata e non c’è nulla di peggio che un Berlusconi che continua a propinarci le sue verità di fantasia.

 

 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
stiamo vivendo l'adssurda situazione di una classe politica incapace di gestire questo tempo di sfida. e la cosa pių assurda č arrivare al voto di fiducia per la finanziaria... un vero atto di presunta onnipotenza e aroganza politica come solo le dittature ce lo ricordano... sono davvero stanca!
Scritto da Marta il 9/7/2010 alle 09:46
Questa volta ho una critica di fondo: la crisi richiede ricette che non stanno pių nella cultura delle politiche tradizionali. Non credo che la sinistra in Parlamento farebbe molto meglio se non perchč non sarebbe cosė arrogante, stupidamente propagandistica e spudoratamente ad personam. Ma occorre un nuovo pensiero che non č alle viste. Lavoriamoci, ma non illudiamoci che sia semplice
Scritto da Ernesto il 9/7/2010 alle 11:38
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