Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 15/7/2010 alle 05:32

“Panem et circenses”, avrebbe detto Giovenale a proposito dei 685.000 euro che Pantalone pagherà per l’adeguamento del "Franco Ossola", necessari a permettere al Varese di giocare in serie B con il decoro che compete alla neopromossa. Ma il retore romano viveva in un'epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con elargizioni economiche e con la concessione di svaghi a coloro che erano governati. Oggi dovremmo vivere in tempi più maturi e in democrazie meno vulnerabili. Eppure, nonostante di pane con questa crisi ce ne sia poco, è solo per l’imbonimento della tifoseria locale che il sindaco Fontana, peraltro fino a ieri criticissimo nei confronti dei tagli del Governo, ha buttato sul tavolo della discussione del Consiglio Comunale di Varese una cifra così rilevante. Ma tant’è: avere santi (ministri) in paradiso consente ai varesini di tirare sì la cinghia sui servizi, ma di lustrarsi gli occhi nelle competizioni sportive. I mondiali di ciclismo hanno insegnato: non si riprogetta la città, non la si pensa per il futuro, ma la si butta nel giro commerciale appena possibile. Alberghi, tangenzialine, outlet e supermercati sembrano la cifra che l’economia locale vuole adottare per compensare di favori i grandi elettori degli amministratori della “città giardino”. Leggo che all’opposizione si sono giustamente indignati solo Zappoli e Pitarresi, mentre il PD ha fatto buon viso a cattiva sorte e si è augurato che i soldi oggi in uscita ritornino domani nelle casse comunali (?!). Ma allora, questa crisi c’è o non c’è? Se si taglia la sanità, si peggiorano le pensioni e si bastona il pubblico impiego con il placet di un Tremonti giustiziere per il bene comune della nazione, da dove sbucano i soldi per celebrare l’ascesa della squadra del cuore in serie B? Proprio dalla riduzione di servizi pubblici, contro la quale si sbraita a parole, ma si favorisce nei fatti, scambiando un rigore, difficile da reggere quando si è – come la Lega - al governo e all’opposizione, con una popolarità guadagnata  a spese di chi ha più difficoltà a tirare fine mese.

 

 

Commenti dei lettori: 8 commenti -
penso che Fontana & Co. non sappiano cosa significhi "crisi" e anzi, siano convinti che una scelta come quella dei lavori allo stadio sia il mezzo migliore per far ripartire l'economia varesina. Peccato che le speculazioni edilizie e le trame di potere metteranno le mani su questo progetto... e a pagarne le spese saremo ancora noi cittadini.
Scritto da Nicola Frontini il 14/7/2010 alle 12:15
Decimo Giovenale diceva anche «mens sana in corpore sano»... qui invece, con i soldi che si vogliono spendere per lo stadio di Varese, mi sembra proprio che non ci sia nulla di "sano"... e che questi signori della politica si siano semplicemente "bevuti il cevello"!
Scritto da Lanfranco il 14/7/2010 alle 12:17
Sono dell' area politica dell' autore dell' articolo e dunque concordo pienamente con le premesse teoriche, le condanne alle speculazioni e ai ritardi accumulati dalla amministrazione sulla questione stadio. Sono però anche tifoso del Varese e mi riservo di porre una domanda: quale soluzione alternativa si propone? Mandare la squadra a giocare altrove? Eliminarla definitivamente? Si tenga conto che il calcio è un divertimento popolare (due parole delle quali forse la sinistra si è dimenticata)
Scritto da Emanuele il 14/7/2010 alle 14:14
Chissà perchè una spa deve essere sostenuta dalla spesa pubblica. Tutti s riempiono la bocca con le parole "mercato" concorrenza" poi a conti fatti per " passare " di categoria la collettività deve pagare,per intero ciò che interessa una esigua minoranza. Per di più mi tocca pagare perchè tra questa minoranza ci sono facinorosi e poco educati che si comportano incivilmente.
Scritto da claudio il 14/7/2010 alle 14:34
il taglio ai servizi sociali del comune di Varese è del 50%, da circa 950.000 a 470.00 euro, ci sarà da scialare per utenti cittadini ed addetti al servizio!! però guai a chi tocca lo stadio e i calciatori, per loro i soldi ci sono sempre... se mancano per i più deboli... NON è un problema... VERO EX COMPAGNI DEL PD ?? l'importante sarà ritrovarsi in tribuna allo stadio.. e gioire per la serie B.... e poi vi chiedete perchè TANTI NON VI VOTANO più. scusa Mario se uso il tuo spazio
Scritto da franco zanellati il 14/7/2010 alle 22:11
Giusto per ristabilire un po' di equilibrio. Si è mai chiesto, Agostinelli, perché oggi lo stadio ha bisogno di tanti soldi per arrivare ad avere un filo di decenza per la Serie B? Forse che per decenni non si è investito sulle strutture? E allora, al posto di questo giro di demagogia, non sarebbe stata più utile un'opposizione capace di "ricordare" che gli impianti, se non vengono tenuti bene, pian piano si deteriorano? E a quel punto serve un sacco di soldi (urgenti) per sistemarli?
Scritto da Damiano Franzetti il 15/7/2010 alle 00:54
Quello degli stadi è un problema nazionale. Stesso problema c'è a Milano (San Siro - 12 milioni). Gli stadi sono dei comuni ed ai comuni spetta la manutenzione straordinaria e gli adeguamenti normativi. Se le opere non sono state fatte, la responsabilità è di chi governa. Le cose sono due: o si passa la completa gestione alle società (se la prendono) oppure si continua così.
Scritto da FrancescoG. il 15/7/2010 alle 09:09
Molte questioni vecchie e nessun modo nuovo di affrontarle. Ne aggiungo una. E' corretto che lo stadio sia una struttura utilizzata per un giorno ogni 2 settimane? Tutti quei soldi per sostenere una SpA non è corretto. Ma la proprietà della struttura è del Comune. Anche avere un rudere di propietà non è il massimo. Facciamo in modo che questi soldi abbiano un ritorno per la collettività, quindi non solo Varese Calcio ma possibilità di utilizzo anche per altri, magari con ritorno economico.
Scritto da Roberto il 15/7/2010 alle 11:04
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