Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 27/7/2010 alle 17:00

 

I giornali hanno messo in evidenza la candidatura di Umberto Veronesi a capo della futura Agenzia per la sicurezza nucleare, riportando interventi pro e contro questa ipotesi. Ma il dibattito sembra incentrarsi sul problema interno al PD.

A me preme analizzare il processo in atto, assai più importante  delle piccole beghe attraverso cui lo scienziato-imprenditore  rischia di accreditarsi come una vittima dell’oscurantismo degli ambientalisti. Innanzitutto, lo statuto dell’Agenzia indica che “il Presidente e i componenti del Consiglio direttivo non possono svolgere attività professionale o di consulenza (…) ricoprire uffici pubblici elettivi o incarichi direttivi o di rappresentanza nei partiti politici”. Umberto Veronesi secondo quello statuto non potrebbe diventare presidente. Ma il Governo ha necessità di aumentare il credito della propria strategia e la possibilità di coinvolgere un membro dell’opposizione (mettendola in difficoltà), è parsa allettante alla nuova “madrina” del nucleare italiano Stefania Prestigiacomo. Perciò la maggioranza al Senato ha eliminato l’incompatibilità per il presidente dell’Agenzia! C’è bisogno, nella strategia di Berlusconi per convincere gli Italiani, di un nuclearista narciso e credibile, da inviare ai dibattiti televisivi. E infatti Veronesi ha sparato interviste su tutti i quotidiani, prendendo tante sviste (come il fatto che i costi in ricerca delle rinnovabili sarebbero eccessivi, che le scorie atomiche siano un problema risolto,  che il nucleare ci affrancherebbe dal petrolio, che il rischio incidente in centrale sia zero) da far dubitare seriamente che un eccellente oncologo sia anche un esperto in materia energetica. Ma questo procedere così disinvolto da parte del Governo, con modifiche e contro-modifiche è imbarazzante, soprattutto relativamente ai criteri di nomina di un organismo garantito come autonomo e indipendente. Vicende come quelle della modifica di uno statuto di un’Agenzia non ancora nata, al solo scopo di adattarsi al candidato prescelto,  sono di ben poco auspicio anche per chi davvero spera in un ritorno del nucleare in Italia. Per chi, come me, questo auspicio non ce l’ha sono ulteriore segno di approssimazione partigianeria  e inadeguatezza. Veronesi, per i suoi stessi meriti scientifici , non dovrebbe prestare la sua vanità ad una così evidente strumentalizzazione.

 

 

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Veronesi é sciocco o furbo? Io propendo per la seconda. In fondo é sempre utile un appoggio del governo per uno che si colloca nel centrosinistra, ma che lascia intendere da sempre che il potere é bipartisan, unico ed indivisibile, da attribuirecomunque ad una casta che trascende ogni appartenenza politica ed ideale
Scritto da Arrigo Sassi il 27/7/2010 alle 21:09
Sul nucleare si sta aperndo una battaglia senza esclusione di colpi. Per il governo Berlusconi si tratta di una opzione strategica, in linea con l'idea di potenza autoritaria che ispira le posizioni antidemocratiche di un ventennio al tramonto. Peccato che persone di grande fama e di sicura fede laica e democratica come Veronesi non capiscano la strumentalizzazine a cui si prestano. Fa bene Bersani a non condividere l´operazione in corso.
Scritto da Stefano Minghetti il 27/7/2010 alle 21:23
che sia una provocazione è evidente, Veronesi è di sicuro un grande oncologo, ha speso la vita per tale malattia,. una domanda forse banale, assodato che per diventare uno degli l'oncologi più stimati , conosciuti e bravi al mondo avrà dovuto studiato giorno e notte...... dove può aver trovato il tempo di essere anche un esperto nucleare ?? forse solo per sentito dire o per partigianeria , penso che in quel ruolo debba andarci chi non solo non è partigiano, ma uno che conosce la materia.
Scritto da franco zanellati il 27/7/2010 alle 21:44
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