Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 7/8/2010 alle 07:30

Da oggi e per cinque giorni pubblico su questo blog post sull’energia. E’ un modo per ribadire l’importanza di questo tema prima di lasciare in pace i lettori fino a Settembre…

E' notizia di questi giorni: la proposta lanciata anni fa dai movimenti ecuadoriani e recepita dal governo del presidente Correa arriva finalmente alla fase di applicazione. E' stata firmata infatti a Quito tra l'Ecuador e le Nazioni Unite l'istituzione del fondo necessario a permettere all'Ecuador di non estrarre petrolio in un lotto del parco amazzonico. Una proposta lanciata tre anni fa che parla di responsabilità ambientale differenziata: rinunciare all’estrazione lasciando il petrolio nel sottosuolo a fronte dell'acquisto, da parte dei paesi industrializzati, di bond emessi dallo Stato ecuadoriano per il petrolio che non verrà estratto pari a metà del valore del mancato guadagno. E invece il guadagno reale è, per l’umanità intera, in termini di conservazione della biodiversità, di riduzione delle emissioni di CO2 e di difesa dei popoli originari. Del resto una delle principali cause del surriscaldamento del pianeta è proprio l’utilizzo dei combustibili fossili. Di fronte a tale problema, di proporzioni mondiali, esistono responsabilità collettive, ma differenziate: i paesi industrializzati hanno senza dubbio una responsabilità maggiore, e tuttavia non stanno ancora elaborando soluzioni. Ora che il fondo è aperto, Governi e associazioni potranno sottoscrivere «bond» per 3 miliardi e 600 milioni di dollari. La Germania, capofila del piccolo gruppo di paesi (tra cui Svezia, Spagna, Francia e Svizzera) che hanno accettato di sostenere la proposta, si è impegnata a versare 50 milioni di dollari l'anno per 13 anni. Silenzio assoluto dal Governo italiano

 

Commenti dei lettori: 6 commenti -
Questo dimostra che il mondo va avanti e che qui da noi ci stiamo perdendo. Una solidarietà per i diritti della natura e per la sopravvivenza dell'uomo non si era mai vista. Mi sembra una notizia eccezionale. Ma chi la diffonde nel nostro piccolo mondo antico?
Scritto da Giovanna Raisi il 7/8/2010 alle 08:24
Sono della UIL di Bolzano e Mario mi conosce: da 15 anni abbiamo un progetto nella foresta amazzonica ecuadoregna per impedire che le trivellazioni sversino petrolio nei fiumi incontaminati. Finora non era avvenuto nulla se non grandi manifestazioni indigene e repressioni militari. L'ENI è alla testa del business e si capisce perchè l'Italia non è tra gli Stati che sovvenzionano. La novità viene dal governo ecuadoregno di sinistra che con Correa ha posto le condizioni per far vincere la foresta sul petrolio. EVVIVA!
Scritto da Martin il 7/8/2010 alle 13:02
Speriamo che inizi - finalmente e per davvero! - una stagione nuova, la primavera. Anche se una rondine non fa... Sperèmm!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 7/8/2010 alle 14:46
E' di poche ore fa la notizia che un'enorme massa di ghiaccio, di circa 260 kmq. (diconsi DUECENTOSESSANTA CHILOMETRI QUADRATI) e di un certa consistenza nello spessore, di molti metri, si è staccato dalla Groenlandia. Triste, molto triste dover assistere a fenomeni tanto sconvolgenti, irreparabili, mai successi prima. Forse è davvero tardi voler sperare in quella nuova stagione?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi (2) il 7/8/2010 alle 16:47
Benissimo, la strada per cambiare il modello di sviluppo è quella dell'abbandono delle fossili. Paesi che pur essendo organicamente nel presente modello di sviluppo, iniziano ad INVESTERE SUL FUTURO. anche in italia dobbiamo tentare di bloccare i tentativi di trivellazioni in mare a partire dal basso Adriatico in Puglia.
Scritto da robinews il 7/8/2010 alle 23:22
Ma non diciamo stupidaggini il più grande iceberg mai misurato (non significa il più grande mai prodottosi) misurava 11mila kmq. Va bene stupirsi per ciò che accade in natura ma anche Candide aveva capito che alla mattina il sole sorgeva ad oriente...
Scritto da Filippo Filippini il 16/8/2010 alle 18:45
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