Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 19/10/2010 alle 19:42

Da consigliere regionale tastavo il polso della coalizione Formigoni-Lega ad ogni passaggio che riguardasse la localizzazione di nuove centrali in Lombardia. Gli ineffabili titolari del governo lombardo assicuravano che non avrebbero mai consentito un reattore in “Padania”: al massimo, se il governo l’avesse richiesto, ne avrebbero appoggiata la costruzione, ma “lontano dal Po”. Non perché credessero alla sacralità del fiume, ma perché, più prosaicamente, nessuno vorrebbe avere a che fare vicino a casa con possibili incidenti catastrofici, rilasci radioattivi nascosti, piani di evacuazione, scorie micidiali e ineliminabili per 100.000 anni e, soprattutto, dirlo ai propri elettori.

 

Ma adesso che, nonostante gli alti strepiti del Cavaliere e del “Senatur”, le elezioni si allontanano, l’obbedienza agli interessi e agli equilibri romani, condita con gli affari che si profilano localmente, fanno cadere qualsiasi precauzione. "E’ probabile una centrale nucleare in Lombardia e mi sembrerebbe strano non prevederne una"- ha detto il nuovo titolare dello Sviluppo economico Paolo Romani - "Anzi, ho incontrato anche una disponibilità da parte del governatore Roberto Formigoni". Secondo Romani basteranno gli incentivi “un sistema che ha generato competizione fra i Comuni in Francia", per vedere i sindaci lombardi azzuffarsi per contendersi i siti. Ma il neoministro si scorda che dietro i sindaci ci sono cittadine e cittadini, che già sull’acqua pubblica non si sono fatti imbrogliare. E dovrebbe saperlo Formigoni che solo pochi mesi fa, in campagna elettorale per la riconferma in Regione, predicava che la Lombardia era autosufficiente dal punto di vista energetico e non ci sarebbe stato bisogno di energia elettrica prodotta dall’atomo.  

 

Più prudente sembrerebbe Davide Boni: l’esponente leghista presidente del Consiglio Regionale afferma che “bisogna ragionare, andar cauto. Ci sono tante valutazioni da fare. Per esempio, in Lombardia sì ma dove?". Tradotto: io ne farei a meno, ma se me lo chiedono, che ci posso fare? E così i nostri governanti che hanno già così impunemente saccheggiato il territorio lombardo e reso possibile il degrado ambientale scivolano “dolcemente” verso la più micidiale e irresponsabile forma di produzione di energia, sostenuti da un altro ineffabile corregionale: il professor Veronesi, che ripete che i cittadini dovrebbero essere contenti di ospitare un reattore sotto la tutela dell’improvvisata Agenzia per la Sicurezza di cui ha insistito a fare il Presidente.

 

Mentre l’Europa guarda avanti verso l’obiettivo di 20% di risparmio, 20% di riduzione di CO2 e 20% in più di rinnovabili, la nostra Regione se ne distacca, come ormai avviene per tutto quanto riguarda un futuro più sostenibile, più aperto a occasioni di buona occupazione, più desiderabile. E’ avviata in tutti i territori la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare “No al nucleare, Si alle rinnovabili”.

 

Vai al sito www.energiafelice.it per informarti e corri a porre una firma sulla proposta di legge per guardare più in là del naso di chi ti governa e ribadire che siamo per il sole e non per l’atomo, in Italia e in Lombardia.

 

Commenti dei lettori: 6 commenti -
Mi interessa firmare la proposta di legge No nucleare Si rinnovabili. Sul sitoindicato ho letto che è promossa anche da Legambiente e da CGIL. Spero di trovare banchetti e moduli da sottoscrivere anche a Varese
Scritto da Carletto Sozzi il 19/10/2010 alle 20:42
Ma ormai questa Lega tratta direttamente gli affari e non ascolta più la gente sul territorio. E' una leggenda metropolitana quella del presidio del territorio. A meno che per territorio si intendano le banche e le direzioni delle ASL e degli ospedali
Scritto da Cotturri il 19/10/2010 alle 20:44
Forse il nucleare con l'idea di potenza che trasmette dà sicurezza di fronte ad un futuro incerto e alla crisi. Anzi, ci illude di stare nel top del mondo. La verità è che si tratta di una tecnologia senza futuro che affascina chi al futuro non ci pensa proprio!
Scritto da Anna il 19/10/2010 alle 21:09
Ma che classe dirigente è toccata alla regione più importante d'Italia, se su questioni di questo peso fa tattica preelettorale e oscilla al vento come una canna senza nerbo? Adesso che il capo Berlusconi dà la sensazione di riprendere in mano la barra dell'azienda-governo che gli era sfuggita un giorno dopo l'altro, i suoi dipendenti sono tutti risaliti sul suo incerto carro senza proferir parola di fronte ai suoi progetti insensati illustrati dall'attendente Romani
Scritto da Marino Russo il 20/10/2010 alle 00:38
Bisogna rendersi conto dell'enormità di discutere di un impianto nucleare senza coinvolgere una popolazione che a suo tempo è stata coinvolta in un referendum costituzionale. Siamo al degrado dlla democrazia e tutto passa nel silenzio. Mobilitiamoci e andiamo a firmare se questo serve a risvegliarci un pò dal torpore!
Scritto da Massimiliano il 20/10/2010 alle 10:29
di tutta la storia del nucleare cio che non capisco è l'informazione mancante negata a volte volutamente faziosa di varese news
Scritto da mottaangelo il 20/10/2010 alle 17:52
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