Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 21/10/2010 alle 08:00

           Pochi conoscono in Italia Hermann Scheer, popolarissimo in Germania per aver ispirato o scritto tutte le leggi che hanno permesso a quel Paese di diventare leader mondiale nell’energia solare. Quella del “conto energia”, nota oggi anche da noi perché è stata importata dalla Germania e applicata ai pannelli fotovoltaici sui nostri tetti, è tra le sue intuizioni più geniali, che ha rimesso in corsa il sole con l’atomo quale prospettiva più desiderabile per il futuro energetico. In un paese come l’Italia, che torna mestamente ai grandi e pericolosissimi impianti nucleari, solo “Il Manifesto” ha commemorato la sua figura, tragicamente scomparsa a Berlino la notte del 15 settembre. Io lo voglio ricordare qui come l’ho conosciuto, vulcanico, umanissimo e cordiale, nonostante fosse uno degli uomini più in vista del Parlamento tedesco.

       “Eretico” nella SPD, Presidente di Eurosolar, l'associazione che aveva creato più di 15 anni fa («per farne - come amava dire - l'avvocato del sole e battere i piromani che incendiano il pianeta») e che oggi opera in tutto il mondo, era stato insignito nel '99 del Right Livelihood Award (il Nobel alternativo conferito dal Parlamento svedese), nel 2000 del premio mondiale per la bioenergia e nel 2004 di quello per l'energia eolica. Era convinto che la questione energetica fosse la chiave di quella ecologica e il problema decisivo della nostra epoca; persuaso che di qui doveva partire la definizione di un diverso modello economico e che questo era il compito fondamentale della sinistra nella nostra epoca. Sosteneva che se non si arriva a sostituire con sole, vento e biomasse l'attuale fornitura energetica non è perché non si può, ma perché siamo vittime dell'immenso potere del sistema energetico dominante e di quello della comunicazione.

       L’ultima volta che l’ho incontrato si diceva molto preoccupato per il rilancio nucleare italiano e per la passività con cui gli italiani rinunciavano alla ricchezza del sole che inonda il loro splendido paesaggio. Raccontava, durante una delle marce Perugia-Assisi cui partecipava, che Berlusconi è un “ammaliatore deviante” che tra due opzioni riesce a far desiderare la più vantaggiosa per sé e la più deprimente per gli Italiani. Sta purtroppo avvenendo così anche per i megareattori a fissione che vedremo insediarsi nelle nostre pianure al posto delle pale eoliche e dei tetti fotovoltaici, ormai largamente convenienti. A meno che tutti noi si riprenda in mano il futuro energetico di un Paese che Hermann amava e a cui aveva dato un contributo che ancor oggi molti di noi cercheranno di non disperdere.

Commenti dei lettori: 1 commento -
Bello. Non conoscevo questo personaggio politico tedesco e lo spunto che lei mi ha dato col suo blog mi ha incuriosito. Andrņ a ricercare maggiori notizie, anche nella speranza di trovare nuove piste di riflessione che non siano solo legate da interessi economici evidenti come nella nostra triste penisola.
Scritto da Marina Rossini il 22/10/2010 alle 17:14
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