Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 4/11/2010 alle 08:20

Questa volta riporto per intera una nota che mi è stata inviata e che mi sembra degna di grande attenzione. E' di Giuliana Andreoli, una ricercatrice molto attenta all'ambiente e impegnata alla valorizzazione della Val Bevera e dell'ecosistema che la caratterizza.  

 

"Urlando tutta la sua rabbia e la sua impotenza al cielo per tanta bellezza e risorse depredate nella sua Valle, un uomo, un tempo lontano, preannunciò che l’idea di uno Sviluppo Sostenibile e Durevole sarebbe diventata in un futuro che forse lui non avrebbe mai conosciuto, concreta realtà. Scrisse che le parole possono essere modificate, attribuito loro falsi e arbitrari significati, ma che l’Idea è troppo pura e intangibile per esserne infangata, e con un peso ed una forza tale da  persistere e infine rigermogliare.

Scrisse che sarebbe arrivato un giorno in cui qualcuno avrebbe saputo dare voce alla sua Terra, qualcuno che avrebbe urlato più forte del rumore dei camion che, instancabili, per anni hanno portato nelle cave esauste e nelle buche tonnellate di rifiuti cancerogeni. Più forte delle ruspe fameliche che stanno portando via intere colline di sabbie e ghiaie. Più forte del rumore delle macerie e degli inquinanti riversati negli alvei dei torrenti. E che questa voce si sarebbe fatta tuono  sui macchinari per costruire un nuovo tratto della Pedemontana che si mangerebbe le terre coltivate ad asparagi, e sulle trivelle che vogliono immorsare i pilastri nelle falde più profonde della Valle per sostenere il ponte della nuova ferrovia.

 

Forse quel giorno non è ancora giunto, ma tante voci si stanno alzando sempre più sicure per chiedere la tutela della Valle della Bevera. E tanti Amministratori stanno imparando ad ascoltarle. E’ un percorso complesso, costellato da molte difficoltà e non privo di contraddizioni, ma che ha portato all’Idea di un parco della Valle della Bevera, espressione della volontà di lavorare assieme per la tutela di questa Valle di interesse strategico per tutta la Provincia di Varese.

 

In realtà gli studi sono da poco iniziati e tra un anno questo PLIS, questo parco locale di interesse sovracomunale potrebbe essere già una realtà e coinvolgerà tutti i paesi che si affacciano sulla Valle, da Viggiù ad Arcisate, da Cantello ad Induno Olona, da Malnate fino a Varese, la città capofila del progetto del Parco.

Varese che ha saputo, infine, “guardarsi attorno” ed iniziare una collaborazione concreta e lungimirante con i paesi limitrofi. Varese per la quale l’acqua della Bevera è basilare, e addirittura vitale nei momenti di crisi idrica.Varese che ha saputo riconoscere il ruolo fondamentale di “corridoio ecologico” di questa Valle, anche in un contesto di cambiamenti climatici globali.

 

 La Valle della Bevera permette infatti una connessione naturale tra le prealpi svizzere e l’alta pianura lombarda e, potrà essere un tassello nella cintura verde attorno alla città, collegandosi con il corridoio del SacroMonte-Campo dei Fiori e giù verso il Parco del Ticino, con il plis delle Valli Del Lanza, del Rile Tenore Olona e quello della Pineta di Tradate e confinando a monte con il Massiccio dell’Osa Pravello, appena entrato nel Patrimonio Unesco. Fondamentale è tenere uno sguardo ai principi dettati dalla Comunità Europea, che ci parlano dell’importanza della conservazione delle zone umide e della tutela della qualità e quantità dell’acqua, dell’uso sostenibile e durevole delle risorse non rinnovabili, come le sabbie e le ghiaie,  della necessità della conservazione dei boschi e delle aree agricole. E che parla agli amministratori di Sussidiarietà: questo plis, è stato riconosciuto, durante la conferenza stampa, è un esempio virtuoso di Parco nato dal sogno e dalla volontà di molti. Di molti cittadini, associazioni, sindaci. Sarà un successo solo se si resterà assieme, se nessuno verrà escluso. Solo se si continuerà a lavorare come una squadra, nonostante le innumerevoli difficoltà, per un obbiettivo comune: la qualità della vita e la salute degli abitanti della Provincia e la conservazione del territorio e del paesaggio".

 

Commenti dei lettori: 7 commenti -
A proposito di valle della Bevera e di Cantello, vi invito a guardare questo servizio della tv svizzera (Falò) trasmesso in questi giorni. Si parla "dell'accerchiamento" che sta per subire il territorio di Cantello e che avrà conseguenze fino a Varese. http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fla1.rsi.ch%2F_dossiers%2Fplayer.cfm%3Fuuid%3Dd4d075f8-3e69-47bd-a149-53a4fdb115e4&h=3aa2e
Scritto da Diego il 4/11/2010 alle 08:40
Finalmente qualcuno si dà da fare per queste cose!
Scritto da claudio il 4/11/2010 alle 09:05
La conservazione della Biodiversità sarà sicuramente fondamentale all'interno del Plis della Bevera. Gli interventi infrastrutturali che si intende andare a realizzare appaiono, già sulla carta, molto impattanti e andrebbero a minare la variabilità delle specie. Se, a partire dalla Regione passando da Provincia fino ai Comuni si vuole davvero pensare al futuro di questa zona, non se ne può non tenere conto.
Scritto da giuliana il 4/11/2010 alle 18:52
Si pensa di andare a "sanare un buco" lasciato dalla coltivazione abusiva di una cava, portando via almeno 2 milioni di metri cubi di sabbia e ghiaia in 10 anni: la collina di Cantello verrà caricata su dei camion ...e verrà preclusa per sempre la possibilità di potere realizzare nuovi pozzi per Varese. La Valle della Bevera NON E' UN BENE RINNOVABILE.
Scritto da giuliana il 4/11/2010 alle 18:58
La falda di Luvinate è a rischio, L'altra importantissima e piu' grande fonte d'acqua per Varese è la Bevera, il piano cave la mette a rischio con la scusa del "ripristino ambientale" si toglie una collina intera sopra le falde di Varese per fare una nuova cava. Presto non avremo piu' acqua potabile dai rubinetti, le responsabilità sono solo politiche. Link al documentario della tv Svizzera : hhttp://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm?uuid=d4d075f8-3e69-47bd-a149-53a4fdb115e4
Scritto da Marco Dalla Fiore il 4/11/2010 alle 19:45
chi ha le cave.chi i cementifici,cosa dovrebbero fare gli abitanti di travedona e cadrezzate che vedono a rischio l'esistenza stessa del loro lago?proporre il plis lago di monate?sul tema acque penso sarebbe anche il caso di approfondire i temi posti da mirabelli nella lettera n° 35 inviata a VN,"mirabelli interviene sull'acqua"
Scritto da mottaangelo il 5/11/2010 alle 14:14
@angelo Potrebbe essere un'idea il plis del lago di Monate...lo merita e sarebbe una strada per sottolinearlo. Penso che tutti noi dobbiamo pretendere che il nostro territorio non venga depredato ed inquinato in modo irreparabile. La Campania è stata ridotta in condizioni inimmaginabili. In Lombardia siamo in tanti, e rispondere alle esigenze di tutti è complesso, ma non possiamo in nome dello sviluppo annientare ogni bellezza e consumare ogni risorsa non rinnovabile in tempi estremamente brevi.
Scritto da giuliana il 6/11/2010 alle 14:20
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