Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 19/11/2010 alle 13:00

Esce dalla porta ma potrebbe rientrare dalla finestra. Il Governo sta pensando di inserire il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie green nel decreto Milleproroghe, dopo averlo bocciato nella Finanziaria: lo ha riferito Marco Milanese, consigliere politico del ministro dell’Economia. L’emendamento alla Finanziaria del Pd, che prevede incentivi del 55% per gli interventi di efficienza energetica e definito in precedenza inammissibile dalla maggioranza, è stato infatti riammesso dalla commissione Bilancio della Camera. Una modifica analoga è stata richiesta anche da Futuro e Libertà e dallo stesso sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, Stefano Saglia. “La detrazione fiscale del 55% è oggetto di riflessione da parte del Governo - ha spiegato il sottosegretario. - L’efficienza energetica è fondamentale per centrare gli obiettivi obbligatori europei. Il ministero dello Sviluppo economico ha elaborato una formula che prevede un costo netto per lo stato di 150 milioni di euro, a fronte di un volano di investimenti di almeno 3 miliardi. La misura si compenserà da sé - ha concluso Saglia - grazie al maggior gettito provocato dall’incremento dei lavori”.

Intanto la Ferconsumatori ha definito “inaccettabile” il fatto che il bonus sia stato tolto dalla Finanziaria. Hanno mostrato il loro disappunto anche il Wwf, che bolla questa decisione come un “abominio per l’ambiente e l’economia”, Legambiente che la ritiene assurda “visto che può creare posti di lavoro e sviluppo sostenibile”, e gli Ecodem, che hanno organizzato una mobilitazione in molte città italiane. Uncsaal e FederlegnoArredo hanno spedito una mozione al Governo e al Parlamento per prolungare il 55% (“Sarebbe una scelta lungimirante per il bene del paese”, ha detto il direttore generale del’Unione nazionale costruttori serramenti acciaio alluminio e leghe, Pietro Gimelli), mentre Assistal si spinge a definire “irresponsabile” la scelta del Governo di non prorogare l’agevolazione fiscale. Questa la cronaca di una battaglia per mantenere un provvedimento virtuoso varato dal Governo Prodi e evidentemente avversato da Tremonti. È la dimostrazione di un modo di far quadrare il bilancio senza che la qualità e il bene comune ispirino le scelte. Basta pensare alla crescita di spesa per le missioni militari, per l’acquisto dei caccia F-35, per finanziare le Università e le scuole private. E ai tagli che peseranno nelle tasche e sulle condizioni di viaggio dei pendolari. Finirà, spero, questa terribile scorribanda delle destre nei diritti e nelle speranze degli onesti e di chi paga le tasse…

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