Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 8/12/2010 alle 07:00

Molte lettere mi sono giunte dopo il ricordo apparso su questo blog in occasione della scomparsa della teologa Adriana Zarri, amatissima e conosciuta anche a Varese per, si potrebbe dire con un ossimoro,  la sua laica religiosità. Tra queste testimonianze, riporto una poesia che le ha dedicato il signor Riccardo Fontana.

DEDICATO AD ADRIANA ZARRI

 

E'  buio  pesto,

sono  uscita 

dalla  vostra  vita

alla  chetichella,

sotto  una  tintinnante  pioggerella.

 

Col  mio  solito   passo  lesto,

ho  camminato  lungo  un  viale,

intorno  a  me  un   mesto   silenzio  glaciale.

 

Sotto  un  cupo  cielo  notturno,

su  cui  si  è  aperto  uno  squarcio  di  sereno,

saltello  su  un  tappeto  di  foglie  bagnate,

anch'esse  coricate  sotto  gli  alberi,

su  cui  sono  nate,

le  cui  chiome  sono  rimaste  tristi  e  spoglie,

 

ed  ecco  che  in  un  baleno

per  me  è  già  tutta  una  festa,

perché,  mischiati  tra  le  foglie, 

vi  rivedo  con  le  vostre  riviste

e  i   vostri  giornali.

 

Mi  illuminavate  sul  mistero  nascosto  nell'uomo, 

nel   reale,

troppo  corrotto,  per  esser  sgorgato

da  uno  sprazzo  di  luce  soprannaturale

e  sulle  sue  molteplici  vie.

 

Scrutando,   sulle  vostre  luminose  scie,

l'imperscrutabile  inquietudine  del   vostro  tempo,

con  un  chiarore  in  costante  fermento,

luccicavate    nella   mia  solitudine,

quanto  le  stelle   del  firmamento.

 

Ora  vedo  la  stella  cometa,

che  mi  conduce  verso

l'agognata  meta,

 

il  mio  pargolo  tanto  atteso,

che,  disteso   in  una  culla  di  foglie  sparse,

mi  sorride,  stille  di  rugiada  sulle  mie  labbra  arse

dal  recitare  ininterrotto

una  preghiera  accorata,

quasi  un  pianto  a  dirotto,

speranza  di  una  resurrezione  desiderata.

 

Vi  terrò  stretti  fra  le  mie  braccia,

vi   sfoglierò   fra   le  mie  dita,

al  palpito  del   suo  e  del  vostro  cuore

nulla  più   mi   addiaccia

nella  mia  nuova  vita.

 

Alla   vostra   memoria

ho  consegnato   la   storia

della  mia  sia  lieta,   che  sofferta   esistenza,

vissuta   alla    sua  e  alla  vostra  costante 

e  confortante   presenza,

alla  ricerca  dell'intrinseca  essenza

delle  inesauribili  parabole,

segno  mirabile  del  Signore.

 

E  ora  lasciate  che  finalmente  mi  affidi

alle  sue  amorevoli  cure.

 

 

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