inserito il 6/12/2010 alle 19:40
Intellettuali e attivisti di continenti diversi si sono trovati uniti da una comune domanda di giustizia e da un’imperativo etico: denunciare un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento insostenibile delle risorse del pianeta e riaffermare la connessione e la complementarietà tra umani e natura. Così, mentre a Cancun nel COP 16 i privati e le grandi multinazionali continuano ad anteporre i loro interessi economici al benessere ed al futuro stesso dell’umanità, la proposta che viene lanciata da Quito è invece quella di riconoscere i diritti della natura e quest’ultima come soggetto di diritto. Solo così si potrà affrontare la crisi ecologica e risolverla positivamente per tutti. Terra nullius è il concetto giuridico che ha garantito la possibilità di inquinare impunemente i mari, rifiutando per troppo tempo la relazione tra i “servizi” che la natura continua a fornire generosamente e la sopravvivenza del genere umano. Terra nullius o terra viva? Dalla scelta che faremo dipenderà non solo il futuro del pianeta ma quello dell’umanità. Categoria: Idee e proposte, Economia
Pensi se ci fosse un Tribunale che giudichi dei diritti della terra in Lombardia... Cosa ne sarebbe di Giunte e assessori degli ultimi 20 anni, che hanno speculato sulle aree edificabili, sui rfiuti e le bonifiche, sulla salubrità dei corsi d´acqua. Per fortuna loro siamo in Italia e qui chi dà l' assalto ai beni comuni se la cava sempre.
Scritto da Giovanna Codispoti il 6/12/2010 alle 20:32
Diritti della natura: una nuova possibilità per sopravvivere. Mi piace che anche in Italia si parli di questo. Un saluto da Zurigo
Scritto da Peter il 7/12/2010 alle 09:25 |
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