Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 9/12/2010 alle 16:55

Barricati in luoghi sempre più inaccessibili la conferenza di Cancun affonda, erosa dagli stessi limiti di un modello di sviluppo che mangia la terra. Mentre le polemiche sulle rivelazioni di Wikileaks giungono sino al foro alternativo. Un documento Cia infatti definisce l’MST – movimento dei senza terra brasiliani – un “ostacolo” alla creazione di una legislazione antiterrorista in Brasile. Si scoprono dunque le pressione USA sul governo di Lula per isolare le centinaia di migliaia di famiglie contadine del paese verdeoro, viste alla stregua dei terroristi per il solo fatto di opporsi ad un modello economico depredatore ed allo strapotere delle multinazionali dell’agrobussiness, in particolare Bayer e Monsanto. Curiosamente sono proprio queste ad essere le principali responsabili delle emissioni di anidride carbonica e del disboscamento del pianeta. Dipende da loro il 40% di tutte le emissioni di CO2. Esattamente quello che vuole fermare il movimento fondato sulla sovranità alimentare, con l´obiettivo di fermare la perdita di biodiversità, garantire 2 miliardi di posti di lavoro e, soprattutto, tagliare le emissioni di CO2. Il coordinatore dell’MST Stèdile, appreso il contenuto delle ultime rivelazioni, ha denunciato il governo degli Stati Uniti di “furia paranoica” e di voler criminalizzare i movimenti con la scusa del terrorismo con l’obiettivo di difendere le proprie imprese.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Certo che definire terrorista il movimento popolare più esteso del Brasile e, forse, più ascoltato dai vescovi brasiliani, è una forzatura che solo i padroni del mondo possono sostenere. La CIA ha sempre dato giudizi sulle democrazie come se dovessero essere benedette da lei, l'organizzazione più sotterranea e inquietante del pianeta
Scritto da Gordon il 9/12/2010 alle 20:31
Perchè di Cancun non si riesce a sapere nulla? Ieri Repubblica, commentando alcuni prodotti presentati in occasione del summit sul clima, magnificava la crescita della green economy, che però a me, in una situazione così ostile al cambiamento, sembra sempre più un palliativo. Tutta Italia aspetta il 14 Dicembre che non cambierà nulla, perchè siamo ormai un Paese che non desidera nulla e che sta passivamente a guardare. Sono sconsolata.
Scritto da Elena il 11/12/2010 alle 17:57
Nella globalizzazione liberista tolti i "pochi" carnefici, se proporzionati a quelli che ne stanno subendo le conseguenze, siamo tutti vittime. Ma il vero antidoto che manca è la politica, perché anche i paesi di n uova democrazia hanno finito col seguire l'esempio dei vecchi. Pensate ce l'ho meno con gli USA che con l'Europa, perché mi pare la stessa che consentì di attecchire al fascismo e al nazismo. Dobbiamo riprenderci la politica nei luoghi dove viviamo. Il resto e troppo lontano. Altieri
Scritto da Pino Altieri il 12/12/2010 alle 15:47
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