Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 5/1/2011 alle 09:31

La Saatchi & Saatchi, una grande agenzia pubblicitaria, alla modica cifra di 6 milioni di euro ha organizzato una campagna stampa e TV a sostegno del ritorno del nucleare in Italia, con spot che girano su tutte le testate nazionali. In una partita a scacchi giocata tra due cittadini-contendenti, le mosse dei pezzi sono commentate pacatamente, così da dare l’impressione che valga la pena di ricorrere sia all’atomo che al sole. Furbissimi i promotori della campagna: dire due sì – al nucleare e alle rinnovabili – è come dimostrare che lo scacchista favorevole ai reattori ad uranio sia diventato “generoso” nei confronti “dell’avversario”, anche se di fatto vince la partita, perché i no, le paure e le obiezioni riguardano solo il rilancio dei reattori a fissione e non certo l’installazione dei pannelli solari sui tetti!

Di fronte a questa offensiva oggi affidata alle lobbies industriali e presto rafforzata dalla diretta entrata in campo del Governo, quali sono le decisioni già prese? Perché, mentre si rappresenta a senso unico la discussione che non si fa, si compiono atti irreversibili. Finora sono stati approvati: un memorandum fra Enel e EDF che prevede la costruzione di 4 centrali operative tra il 2020 e il 2023; una serie di provvedimenti per riaprire i cantieri per la costruzione dei reattori e del deposito di scorie; la costituzione dell’Agenzia per la sicurezza con un C.d.A. con a capo il professor Veronesi; la messa in progetto di 32 atti amministrativi per definire le norme tecniche a cui devono sottostare le realizzazioni. In effetti, si dirà, molto fumo e poco arrosto. Non credo: è l’incertezza sull’andare alle elezioni che fa muovere tutto a livello di predisposizione (come dimostrano lo spot che dilaga ad ogni ora sugli schermi e le pagine di giornale di propaganda pro-nucleare comperate giornalmente) e non rende ancora operativa una macchina formidabile, che accelererà non appena il timore di essere giudicati dagli elettori sarà allontanato. Se Berlusconi e Bossi saranno sicuri di stare in sella fino a fine legislatura, magari imbarcando quel centro agognato che è da sempre favorevole all’avventura nucleare, avremo sicuramente da confrontarci col ritorno dell’atomo e con gli affari promessi alle solite lobbies. Non abbassiamo la guardia, dunque, e mettiamo già da ora nella nostra agenda 2011 la battaglia democratica per il futuro energetico del paese.

 

Commenti dei lettori: 4 commenti -
L'altro giorno passando in stazione centrale a milano ho visto una grandissima pubblicità della campagna di "discussione" sul nucleare. Mi ha colpito come non dicesse nulla eppure sicuramente servirà a far credere alla gente normale che il nucleare è ormai sicuro, le scorie non sono più un problema e che è anche un'energia economica... peccato questa sia solo una bella favola!
Scritto da Eugenio Ferrante il 5/1/2011 alle 10:32
Scusi Agostinelli, ma le "solite" lobbies non sono quelle del petrolio o come altro le definirebbe....? Queste sono più di trent'anni che fanno affari, non le sembra giusto svoltare pagina nel segno del progresso. O forse pensa che le rinnovabili sole possano nel futuro soddisfare le esigenze energetiche del Paese e del globo? A Lei l'ardua sentenza....
Scritto da Fabio il 5/1/2011 alle 10:55
intanto il sito propagandato è inaccessibile,di video ne esiste un altro ben peggiore dell'enel commentato da cecchi paone,visibile anche su VN,personalmente ritengo che sul tema le risposte dei singoli siano dettate piu dall'emotivita che dalla conoscenza del problema,quindi ben venga una corretta controinformazione,e ben venga chi vuole essere corretamente informato
Scritto da angelo il 5/1/2011 alle 17:59
Lo spot è abilmente disinformante, basta avere qualche conoscenza di comunicazione e lo si capisce. Berlusconi lo aveva annunciato mesi fa, che avrebbe speso energie (leggi: nostri soldi) per "far cambiare idea agli italiani sul nucleare". I problemi del nucleare non sono spariti: costo totale centrali - dal progetto allo smaltimento finale, combustibile controllato da pochi paesi nel mondo, gestione delle scorie - pericolose per millenni, nessun passaggio a una politica europea dell'energia.
Scritto da Cesare il 10/1/2011 alle 09:59
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