Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 3/3/2011 alle 09:55

Il simbolico fissa nel tempo futuro l’essenziale del presente e semplifica e sintetizza la sostanza dei fatti che rappresenta, li rende univoci alla comprensione degli spettatori. E’ per questo che il nostro premier, così attento ai simboli da averci abituato ad amoreggiare a pagamento “sul lettone di Putin”, a salvare la sua maniacale capigliatura con la “bandana” da corsaro, a omaggiare la sanguinaria dittatura di Gheddafi con il “baciamano” riverente, ieri ha voluto apparire in Parlamento con il “fazzoletto verde” della Lega. Chiaro il messaggio: lo scambio è federalismo straccione contro silenzio sulla crisi e oblio e complicità su minorenni e bunga bunga. E, perciò il ricorso al simbolo, una alleanza che durerà a lungo e che imprigionerà l’assemblea parlamentare per tutta la legislatura (compravendite a parte).  

La tristezza di questa riduzione della politica a mercato sta nella dimensione popolare che finisce con assumere, nella irrilevanza che la gente comune attribuisce agli insulti al bene pubblico, all’impotenza di essere solo spettatori senza poter intervenire. Io, l’ammetto, sono indignato e non rassegnato. Intanto, passa la rottura della solidarietà nazionale con un federalismo mai discusso pubblicamente nella sua vera essenza, che è quella di distruggere i diritti universali sul territorio nazionale e favorire la privatizzazione dei servizi (sanità, assistenza, scuola), cancellando decenni di progressi e una cultura diffusa soprattutto nel mondo del lavoro, fiera dell’uguaglianza conquistata prima che della carità regalata. E ci tocca assistere ad una opposizione che, mentre Bossi intelligentemente incassa la sostanza e il simbolico,  si mette in competizione con l’originale dichiarando che, se l’avessero concordato con lei, sarebbe nato un federalismo migliore. Quale, visto che siamo arrivati a votare contro la celebrazione dei 150 anni d’Italia, a bruciare Garibaldi nel Veneto e a inventarci la festa padana in Lombardia il 24 Maggio?

 

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Sono proprio d'accordo: la Lega è blandita a destra per convenienza e a sinistra per inettitudine! Mi sembra che anche Adamoli nel suo blog di oggi concordi con lei. Ci sarebbe bisogno di tornare alla politica e ai politici seri, appassionati e lungimiranti.
Scritto da Giuseppe il 3/3/2011 alle 11:38
La vostra è solo invidia: vi piacerebbe veder cadere il Governo più stabile mai visto e che ha fatto più cambiamenti in bene per la gente, a dispetto delle fumisterie di certa sinistra
Scritto da Uguccione il 3/3/2011 alle 15:01
per Uguccione: Svegliatevi! siete diventati tutto quello che volevate combattere.Succubi di un megalomane che con i soldi vi comprerà pure l'anima.
Scritto da flavia il 3/3/2011 alle 18:34
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