Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 14/4/2011 alle 19:29

Pubblico volentieri una lettera che mi invia un lettore del blog, che rappresenta in modo ironico-tragico-disperato la violazione dell’autonomia del cittadino che nel nostro Paese avanza a tappe forzate. La trovo il miglior commento a quanto sta avvenendo in Parlamento in questi giorni, nella rassegnazione generale di un Paese depresso e comperato (sì, comperato!) senza adeguato dolore e indignazione (parola quest’ultima, che sembra poter stare in bocca, in mezzo a tante ingiurie farneticanti alla democrazia, solo ai Ferrara e ai Belpietro e che noi, che celebreremo presto il 25 Aprile più drammatico della nostra Repubblica, rimuoviamo per timore di non essere “politically correct”). Ecco la lettera.

 

“Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un'azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po' in internet, con provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna! Ah, dimenticavo: quando incontro sul pianerottolo i miei vicini di casa sempre con fazzoletti e cravatte verdi, mi sento dire che, per fortuna, questo governo li fa sentire “padroni a casa nostra!”

 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 2 commenti -
Caro Mario, siamo in quaresima e questo mi fa pensare che dovremo affrontare una lunga traversata nel deserto prima di disintossicarci, come persone ma soprattutto come popolo, dalle droghe mediatiche di cui ci "siamo fatti " in questi anni e che ci hanno resi così "rassegnati" , "sottomessi", " paria " ...altro che "padroni". Sì penso proprio che questa traversata sarà ancora molto lunga e faticosa. Forse perchè non abbiamo ancora toccato il fondo.Forse perchè abbiamo perduto l'innocenza...
Scritto da giovanniderosa il 15/4/2011 alle 08:40
In fondo, caro Mario, sembri anche a Varese una voce isolata. Qui il centrosinistra, anche all'approssimarsi delle elezioni fa come se non fossimo all'emergenza e come se non fossimo nel cuore leghista di una spaventosa regressione democratica e civile. Leggo i tuoi post, ma vedo che l'attenzione dei lettori non è suscitata dai temi urgenti che scandisci, ma dal tran tran della politica di piccolo cabotaggio. Tieni duro, se ce la fai
Scritto da Alex il 15/4/2011 alle 10:18
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