Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 16/4/2011 alle 19:38

Nell'isola di Hainan in Cina si sono riuniti il 13 aprile Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica (i cosiddetti BRICS).  La storia sta offrendo una rivincita a questi  paesi in grande sviluppo. Ricordate quando all’inizio degli anni '50 Cina, Indonesia, India e Jugoslavia si sono incontrati alla conferenza di Bandung? Nasceva allora un fronte di paesi del terzo mondo che si teneva fuori dagli schieramenti della guerra fredda: la speranza era enorme ma i tempi non ancora maturi, tanto è vero che vinse la forza dell’imperialismo. Purtroppo, quella speranza si dissolse  e le differenze tra i paesi poveri del Sud e del Nord ricco aumentarono.

 

Nehru (presidente dell’India) morì. Sukarno (presidente dell’Indonesia) è stato rovesciato dai militari che, con l’aiuto degli Americani, hanno lanciato una caccia ai comunisti che ha causato più di un milione di morti. Tito (presidente della Jugoslavia), impegnata nella difficile esperienza di autogestione delle fabbriche, uscì dallo scenario internazionale. E infine la Cina, rappresentata dal primo ministro Chou en Lai, è entrata nel lungo e devastante conflitto politico e ideologico con l’URSS. L’esperienza di Bandung (città indonesiana dove è stato organizzato l’incontro) fallì ed i paesi non allineati hanno dovuto scegliere: o gli USA o l’URSS. E’ probabile che sia stata la caduta dell’Unione Sovietica  a spingere il terzo mondo a cercare il suo cammino. Dopo aver pagato il prezzo delle politiche neoliberiste imposte dagli USA, si sono rivolti alla Cina, uscita dal sottosviluppo con una miscela creativa di marketing e di programmazione ed un ruolo forte dello Stato. Ora i Paesi del terzo mondo si rivolgono ai paesi BRICS, che si riuniscono in questi giorni per costituire un riferimento reale per uno sviluppo senza guerre e per sostenere governi popolari in tutti i continenti e costruire forme più avanzate di democrazia e di partecipazione. E per bandire per sempre la guerra! Per il mondo oggi il sole nasce dall’altra parte: chissà che sia un passo vero verso la pace, l’accoglienza, la multiculturalità, di cui noi occidentali non siamo stati capaci in questi lunghi anni di conflitti locali.

 

 

Commenti dei lettori: 1 commento -
Ho maturato la convinzione che i grandi cambiamento mondiali importino pochissimo gli Italiani e non lambiscano minimamente la sfera della politica nazionale. Qui ci si ingozza di Ruby e di tsunami umani da oltre il Mediterraneo, senza il minimo senso delle cose pių importanti che segneranno il futuro del mondo. Cosa racconteremo ai nipoti di questi anni sprecati in una politica che ho sempre amato?
Scritto da Enrico Gamozzi il 17/4/2011 alle 12:43
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