Il giallo delle bandiere antinucleari ha inondato le campagne di Caorso sabato scorso, così come quelle delle altre 9 catene umane promosse in tutta Italia dal Comitato Fermiamo il Nucleare.

A Caorso 3000 persone, colorate e variopinte, a coprire la distanza di due chilometri e mezzo tra il paese e la centrale nucleare. Un bel risultato  che è riuscito qua e là a bucare il silenzio stampa sui referendum, con servizi televisivi e giornalistici che ci hanno fatto parlare a qualche milione di lombardi e di emiliano-romagnoli, e che ha dato fiducia alle centinaia di volenterosi e attivisti che un po' dovunque in questi giorni stanno presidiando le piazze con banchetti informativi.

Intanto in Parlamento è attesa la votazione della fiducia sul decreto ammazzareferendum: l'esito appare scontato, ma non sarà, come fanno circolare voci interessate, la soppressione del quesito: occorre la firma di Napolitano e il pronunciamento della Cassazione. Vi risparmio ogni giudizio politico su quanto sta accadendo alla democrazia referendaria in Italia: ognuno si sarà fatto la propria idea, molto chiara. Ma fino al pronunciamento della Cassazione andiamo avanti con la campagna per il Sì, continuiamo a raccogliere l'affetto e l'approvazione di quanti si fermano ai banchetti, organizziamo iniziative per far sapere agli italiani cosa sta succedendo.

A Milano Il comitato “Votiamo SI per fermare il nucleare”  sta pensando di organizzare un presidio alla sede RAI per la giornata di giovedì di cui fornirò i dettagli al più presto. Il 12 e 13 giugno si vota SI' alla fine dell'incubo nucleare italiano! Mettiamoci una croce sopra!