Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 12/7/2011 alle 07:03

Su indicazioni di Tonio dell’Olio, direttore di Libera, riprendo una notizia sul commercio di armi sostenuto, anche in tempi di crisi,  dal Governo italiano.

Sotto silenzio mediatico, è ripresa in questi giorni alla Camera la discussione sul Disegno di Legge (AC 4059) che prevede di fatto l’allentamento dei controlli per il commercio della armi italiane. La legge 185 del 1990 viene considerata da molti una delle più avanzate al mondo. Ma il governo sostiene che non sia in linea con le norme europee e che non aiuti l’economia del Paese. Quello che pensa l’opposizione non è dato sapere con certezza. Sta di fatto che il provvedimento è già passato al Senato.

La Rete italiana per il disarmo – di cui fanno parte diverse associazioni e istituti di ricerca – ha già annunciato che provvederà a informare i cittadini rendendo pubbliche le dichiarazioni e il voto di parlamentari e partiti politici. L’invito è a visitare in questi giorni il sito della Rete italiana per il disarmo: www.disarmo.org per tenersi informati e, possibilmente, fare pressione sui parlamentari dei propri collegi elettorali. I discorsi più frequenti tra i politici sono del tipo: “Chi vuole comprare armi in ogni caso le trova sul mercato globale e noi siamo penalizzati da una legge troppo restrittiva in materia. Tanto vale...”. Insomma, invece che adoperarsi per estendere sul piano internazionale i principi della legge 185, siamo noi ad adeguarci al peggio! Cosa non si farebbe per un pugno di dollari…

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 1 commento -
Ma perchè mai tutti si battono il petto per la spesa pubblica nella crisi che attraversiamo e il commercio e la produzione di armi sostenuti dallo stato continuano a prosperare con l'appoggio di destra e sinistra? I deputati varesini di Lega PdL e PD cosa hanno da dire? Silenzio tombale, ovviamente
Scritto da Marica Di Pierro il 12/7/2011 alle 18:21
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