Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 28/7/2011 alle 13:00

C’è una scomoda verità tra i rifiuti importati nell’inceneritore di Brescia di A2A.

Nel 2009 e nel 2010 la maggior parte di rifiuti speciali importati da ogni dove – in particolare dalla Svizzera – sono pulper di cartiera e rifiuti di bassa qualità. In prevalenza plastica con elevati dosi di diossina, ritenuti più problematici dei rifiuti urbani, ma mai analizzati in ingresso da A2A. L’inceneritore di Brescia, in effetti, è un “mostro” sovradimensionato, che ha bisogno ogni anno di importare circa 300.000 tonnellate di rifiuti urbani e speciali (i più critici da incenerire) per mantenere un bilancio in attivo.

In compenso la Lega, al governo della città, si salva l’anima erigendo barricate contro le 2.000 tonnellate previste da Napoli. Forse la monnezza del Sud puzza di più? Mentre le 50.000 tonnellate provenienti dalla Lombardia e le 20.000 dall’estero profumano... di soldi? E che dire per la salute e la tranquillità dei bresciani delle 300.000 tonnellate importate complessivamente da fuori provincia e smaltite incenerendole in loco, dopo che i rifiuti industriali più pericolosi avevano già preso la via delle discariche campane illegali protette dalla camorra? Bastano gli utili garantiti di A2A e dell’amministrazione Lega-PdL al governo della città o la speculazione degli industriali che fanno viaggiare le scorie oltre i ponti del fiume Po?

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