Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/8/2011 alle 15:00

Otto italiani su dieci (lo riportava ieri Il Sole 24 Ore) pensano che la crisi peggiorerà e sarà devastante. America, Europa e Cina sono alle prese con la bancarotta o le bolle speculative: evidentemente il sistema non funziona e farsi dare la ricetta ancora da quelli che hanno provocato la malattia sa di masochismo. Eppure si insiste a tagliare la spesa per sanità e pensioni e a tenere bassi gli stipendi di operai e impiegati, togliendo le tasse ai ricchi,  rimpinguando le tasche ai managers, finanziando le banche e mortificando i cittadini. In pratica ci si butta a capofitto nella crisi di cui tutti hanno paura.

Il debito pubblico italiano è tornato al 120 % del Pil. Sia perché la crescita economica è inesistente. Sia perché sono state buttate risorse pubbliche per miliardi di euro. Le risorse sprecate andrebbero recuperate, ad esempio cancellando la cedolare secca a favore dei grandi proprietari di case che da ora pagheranno meno tasse sugli affitti. Anche lo sgravio Ici per i redditi più alti potrebbe essere cancellato. Ma, soprattutto, una tassazione patrimoniale è indispensabile per portare il debito pubblico entro limiti sopportabili, compatibili con la ripresa economica, contrastando la speculazione finanziaria, che è destinata a durare. Le misure decise dal Governo non hanno fermato la speculazione, sono sbagliate nel merito e socialmente ingiuste perchè non chiedono contributi a chi ha di più, mentre buona parte della ricchezza nazionale è nelle mani di un’area ristretta del paese.

Occorre un discorso chiaro e serio al paese, che dia fiducia ai risparmiatori, offrendo garanzie sulla restituzione del debito alla scadenza e sull’impegno a mantenere l’attuale tassazione per i titoli del debito pubblico, mentre occorre iniziare a tassare le rendite finanziarie che è condizione per rendere convenienti gli investimenti. Senza queste svolte debito pubblico e ripresa sono questioni irrisolvibili e la crisi diventa più micidiale. Ma a seguire i lavori del Parlamento, l’unica cosa di cui non si parla sono la patrimoniale e le tasse sulle rendite finanziarie: evidentemente quelle aule non ascoltano otto italiani su dieci.


Commenti dei lettori: 1 commento -
Ma perchè i tuoi sindacati (CGIL compresa) vanno a far visita al Governo assieme alle banche e alla Confindustria? Forse la patrimoniale interessa egualmente i pensionati e i "rentiers"?
Scritto da Filippo Azzimonti il 1/8/2011 alle 15:43
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