Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa.

Sono ricette inique e sbagliate, utili solo a difendere rendite e privilegi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione.

A tutto il popolo che ha manifestato, con il referendum del 12-13 giugno scorso, la volontà di chiudere la partita con il nucleare, chiediamo di partecipare alle manifestazioni che ci saranno oggi in tantissime città d’Italia e all’estero. In molte parti del globo si manifesterà contro l’austerity e le scelte economiche in questo periodo di crisi; una crisi che riguarda anche la politica istituzionale e la democrazia. Una crisi assunta a pretesto di ricatti che spacciano privatizzazioni e Grandi Opere come rimedi salvifici.

Per questo motivo scegliamo di portare in piazza le nostre esperienze e lotte. Perché l’espressione di 27 milioni di cittadini e cittadine è messa a repentaglio dalle scelte di questo governo e dal silenzio dell’opposizione. Perché, appunto, con il referendum, svoltosi dopo la catastrofe di Fukushima, abbiamo detto che il nucleare, “vecchio” o “nuovo” che sia, è un rischio da stolti che non accettiamo di correre.

Scegliamo di essere, dunque, a Roma nella parte di apertura del corteo con uno striscione che dice: 27 milioni di persone hanno deciso: democrazia è garantire la liberazione dal nucleare. Una volta per tutte. Indietro non si torna.

Lottiamo per sottrarre i beni comuni al mercato e per affermare la supremazia delle nostre vite sopra l’incipiente “dittatura finanziaria”.

Leggi il comunicato stampa completo del Comitato lombardo Energia Felice