Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 2/11/2011 alle 16:00

E così Renzi ci invita a cambiare l’Italia con un clic e navigando tra cento proposte sparate sul Web, a metà tra una sfida goliardica e una competizione pubblicitaria. “La vita è tutta un quiz!” avrebbe detto Frassica ai tempi di Arbore. Il risalto mediatico dato alla kermesse del sindaco di Firenze mi fa temere che la stagione politica di Berlusconi è tutt’altro che alla fine. Se anche a sinistra si spendono grandi energie per inventarsi leader provvidenziali un po’ bischeri, mentre si schianta una crisi terribile ed il Governo resta ancora al suo posto, allora questo fine stagione rischia di produrre guasti enormi e difficilmente recuperabili per il nostro Paese.

La credibilità in Europa del Governo è distrutta. Il nostro paese paga un prezzo altissimo alla permanenza del Governo che è qualcosa di più grave di uno spread più alto tra i buoni del tesoro italiani e quelli tedeschi. Paghiamo interessi sul debito pubblico più alti ormai da tempo, ma siamo anche nell’impossibilità di discutere seriamente con l’Europa le misure di risanamento delle finanze pubbliche. Berlusconi ha capito che accettare senza fiatare le misure chieste all’Italia dalla maggioranza di destra dell’Europa può risultargli utile per restare in sella.

Un esempio soltanto. Nella lettera all’UE il Governo ha preso l’impegno di rendere più facili i licenziamenti, intaccando ulteriormente il valore dell’articolo 18 dello Statuto, per una concessione alla destra europea e ai settori più retrivi dell’imprenditoria. Ma, oltre l’attacco a chi lavora e alle pensioni, le misure per la ripresa economica semplicemente non esistono. Di conseguenza, l’imperativo è chiudere al più presto con questa deriva  con un piano di rilancio economico fondato sul reperimento di nuove risorse anzitutto a carico di quel 10% del paese che possiede il 50% della ricchezza nazionale. A chi giova allora l’happening alla stazione Leopolda, dove il plauso a Marchionne, alla BCE e l’attacco a Vendola hanno rincuorato gli elettori di destra ed entusiasmato Giuliano Ferrara, “l’elefantino”?

Commenti dei lettori: 3 commenti -
ricordate la visita di renzi a B. ad arcore?? e se avessero concordato di avviare una lenta rottura di renzi con il centro sinistra per poi candidarsi a sostituire B. alla guida di un "nuovo-vecchio" centrodestra??? fantapolitica forse si o forse no! viviamo o no in un paese dove le alternative sono quasi sempre tra la padella e la brace. auguri a tutti. e che Dio ci protegga. scusate il riferimento al Padreterno, ma lasciatemi almeno questa ultima speranza.
Scritto da robinews il 2/11/2011 alle 17:24
anch'io mi chiedo a cosa sia servito il meeting di Firenze. Oggi con un amico ci si chiedeva, scherzando (se non altro per scaramanzia) se per caso l'ex vincitore della ruota della fortuna non sia un berluscones dormiente, infiltrato fin da bambino nel campo avverso, come quelle spie russe dell'ultimo improbabile (e mediocre) film con Angelina Jolie. Non so che dire... l'unica cosa certa è che ci sarà un sequel... vediamo.
Scritto da roberto caielli il 2/11/2011 alle 22:41
Non sono un tifoso di Renzi, cerco però di comprenderne il 'fenomeno politico'. Liquidarlo frettolosamente come 'berluscones di centrosinistra' non è fuorviante quanto semplicistico, di certo non basta ad inquadrarne entità e portata. Dal punto di vista mediatico è efficace, non vi è dubbio. A Firenze ha sbaragliato un vecchio modo di fare politica della sinistra; può non piacere, ma è andata così. Amici 'gigliati', non della sua 'parrocchia', mi dicono che amministra piuttosto bene la città...
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 08:12
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